SCIOPERO ONCOLOGICO di BARI: FORTE RISPOSTA DEI LAVORATORI

Bari -

Comunicato stampa

ONCOLOGICO di BARI: forte risposta dei Lavoratori con lo sciopero e il sit-in davanti l’Ospedale

 

Oggi 7 Febbraio 2014, in occasione dello sciopero di due ore preannunciato nei giorni precedenti, le Lavoratrici ed i Lavoratori dell’Istituto Oncologico di Bari hanno dato una forte risposta con una notevole adesione e con un partecipato presidio dinanzi all’entrata dell’Ospedale.

 

Come USB abbiamo ritenuto opportuno garantire i servizi essenziali e di assistenza agli Utenti, chiedendo a molti Lavoratori di restare alla propria postazione. Un atto di responsabilità di fronte ad una Direzione che non ha ottemperato ai propri obblighi di legge, non predisponendo il dovuto piano dei servizi minimi essenziali tanto da essere “bacchettata” addirittura, dalla Commissione Nazionale di Garanzia sullo Sciopero.

Incredibile ed al limite della legittimità l’estremo tentativo messo in atto dalla Direzione di rimediare alle proprie negligenze, ricorrendo, così pare, a personale esterno all’Istituto o “precettazioni” dell’ultima ora.

Molte le ragioni alla base della protesta a cominciare dal pericolo, ormai alquanto reale, della paventata chiusura del polo ontologico del capoluogo pugliese e dal suo ridotto utilizzo rispetto alle effettive potenzialità. Ne citiamo solo alcune.

Non è possibile accettare che a causa della carenza di personale sanitario (Medici, Infermieri, Tecnici Sanitari, OSS e Ausiliari Specializzati) le 6 sale operatorie, la Radioterapia e le macchine pesanti (TAC e RMN) non possano funzionare a pieno regime che abbatterebbero, sensibilmente, i tempi delle lunghissime liste di attesa.

Non è possibile che personale della ricerca venga impiegato, di fatto, negli uffici amministrativi, già abbondantemente coperti, tanto da mettere seriamente a rischio il riconoscimento di carattere scientifico e di conseguenza la sopravvivenza stessa dell'Istituto.

Non è possibile che dopo tanto tempo ancora devono essere stabilizzati i Lavoratori precari in qualsiasi forma e che continuano ad essere “sfruttati” senza certezze per il futuro.

Non è possibile subire i paurosi ritardi nel pagamento delle competenze retributive, dalle ore di straordinario alle indennità, ed il mancato riconoscimento della professionalità acquisita e rinunciare al pieno rispetto dei diritti in materia di tutela e sicurezza sul lavoro.

L’azione di lotta odierna è solo l’inizio di una vertenza che vede uniti i Lavoratori la USB e tutti coloro che hanno a cuore la difesa e la tutela della salute.

Nei prossimi giorni metteremo in atto ulteriori ed incisive azioni, a tutti i livelli, affinché siano date risposte concrete e certe alle tante problematiche evidenziate ed alle sacrosante rivendicazioni dei Lavoratori.

 

LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, E’ UN BENE PUBBLICO CHE VA TUTELATO, SEMPRE!

I DIRITTI DEI LAVORATORI NON SI SVENDONO, VANNO GARANTITI, SEMPRE!

I DIRIGENTI “INADEGUATI” VANNO RIMOSSI, SEMPRE!