BARI - Oerlikon Graziano : L'IMPREVEDIBILE LEGGEREZZA DEL "NO"

Bari -

L'IMPREVEDIBILE LEGGEREZZA DEL "NO"

 

Come "prevedibile" al referendum dello scorso 27 Giugno ha prevalso il SI. Il cordone ombelicale che lega molti lavoratori ai "voleri" di fim-fiom-uilm resta ancora "inspiegabilmente" intonso.

Invero 1/3 dei lavoratori ha votato "liberamente" NO (o si è astenuto!) dimostrando senza remore di non essere d’accordo con l’operato della rsu aziendale.

Molti lavoratori hanno votato SI a “scatola chiusa”, poiché le è stato “consigliato” dai propri rappresentanti sindacali. Questa è la verità che è stata pure beceramente mistificata.

Il documento di ipotesi di accordo non è stato letto da nessuno, dato che i rappresentanti sindacali non hanno provveduto ad affiggerlo in bacheca o a distribuirlo a tutti i lavoratori. Ma come si fa a votare un documento se non si ha la possibilità di leggere e comprendere in tempi ragionevoli? Come è possibile negare un reale confronto?

L’esistenza, nell’accordo di alcuni punti, come quelli che riguardano l’organizzazione del lavoro (orari, flessibilità), è stata completamente taciuta in assemblea. Difatti, nel documento è scritto a chiare lettere che le parti (azienda e sindacati) si impegneranno ogni qualvolta ci sarà una "....richiesta produttiva non affrontabile attraverso la normale prestazione lavorativa, ad individuare idonea strumentazione....." compreso il ricorso al lavoro straordinario comandato in deroga alle 80 ore già incluse nel CCNL, in modo tale che " ...alcuna esigenza produttiva rimanga inevasa".

Ma, chi lavora quotidianamente in azienda è consapevole che le nostre “emergenze” sono la routine, sono la regola e non l'eccezione, in virtù anche di un'atavica disorganizzazione. Il serio pericolo è che tutti i lavoratori si vedranno costretti a subire -ancor di più- ulteriori turnazioni e/o un' incremento dell'orario di lavoro -magari a costo zero- peggiorando le condizioni di lavoro e la qualità della vita.

Poi c’è la questione Premio di Risultato (PdR), che sarà a scalare totalmente variabile per il prossimo triennio, 750, 850 e 900 euro lordi, al massimo raggiungimento di determinati indicatori: per il 50% l’EBITDA – con margini altissimi e non controllabile; per il restante 50% ci saranno altri indicatori non ancora stabilito. Si approva, cioè, un qualcosa non ancora deciso .

Inoltre, quest’anno il PdR per Bari sarà di 1.250 euro mentre nei prossimi tre sarà nettamente inferiore. Più lavoro meno soldi! A Cascine Vica continueranno, come da anni, a ricevere anche una quota consolidata di 1.200 Euro. A Bari, invece, si parlava di "armonizzazione economica" tra Bari e i torinesi, ed invece addirittura non sappiamo che fine hanno fatto le nostre 420 euro consolidate da anni. A voi le più ampie conclusioni.

E’ palese l’urgenza e la necessità di cambiare rotta. Di eleggere rappresentanti sindacali che facciano gli interessi dei lavoratori e che diano concretamente voce a tutti. Che agiscano per la collettività e non per pochi e che non considerino le istanze delle maestranze come “richieste assurde” e che siano preparati, leali ed onesti.

PASSA DALLA TUA PARTE … ORGANIZZATI CON LA USB.