La manovra economica, partorita dal Governo Berlusconi, ha provocato una levata di scudi da parte, da Sud a Nord, di tutte le Istituzioni locali senza distinzione di colore politico.

I tagli previsti per il TPL ammontano al 70% circa dei finanziamenti erogati nel 2010. Il che si traduce in una drastica riduzione anche dei servizi minimi e un conseguente esubero di personale.

Tenuto conto della crisi economica, del costo del petrolio e dell’impatto ambientale provocato dalla mobilità individuale, siamo di fronte ad una disfatta di un Settore che dovrebbe avanzare nella direzione opposta.

Molte Regioni hanno consegnato al Governo i “contratti di servizio” stipulati con le varie Aziende di Trasporto a causa dell’insostenibilità dei costi.

Ma la soluzione al problema appare brutalmente scontata: più tasse per i cittadini, aumento delle tariffe, meno servizi e riduzione del personale.

Dopo il simbolico passaggio dei contratti dagli Enti Locali allo Stato e viceversa, il cerino acceso rimarrà nelle mani dei cittadini-utenti che vedranno aumentare il prezzo del biglietto in cambio di un servizio più scadente.

A tutto questo si aggiunge l’ossessionante idea delle privatizzazioni a tutti i costi, che il Governo ripropone come panacea di tutti i mali. Andrebbe ricordato a questi “Signori” che, in modo deciso ed inequivocabile,  con il Referendum del 12 e 13 Giugno, 27 milioni di italiani hanno detto un chiaro NO alle privatizzazione dei Servizi Pubblici.

Oggi con le decisioni contenute in questa scellerata “manovra” gli Enti Locali “non virtuosi” (e non solo) saranno obbligati a svendere i Servizi Pubblici.

Noi come Unione Sindacale di Base rispondiamo che i pendolari e gli autoferrotranvieri non intendono rimetterci ancora!  Noi questa crisi NON la paghiamo!

Come USB abbiamo richiesto, prima che un conto cosi salato sia presentato ai Cittadini ed ai Lavoratori, un incontro urgente all’Assessore ai Trasporti.

Bari 16 Settembre 2011

p. Esecutivo Confederazione USB – Puglia

Rino FINO