USB ILVA TARANTO: PRETENDIAMO SALUTE E SICUREZZA!

Taranto -

Comunicato Stampa

 

«Il Governo sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda che ha portato al sequestro dell’altoforno2 dell’Ilva di Taranto». Così il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha ribadito l’importanza strategica, per il sistema industriale italiano, del gruppo siderurgico. Guidi auspica che si possano trovare le «soluzioni in grado di mantenere in sicurezza l’attività produttiva, difendere i livelli occupazionali e procedere quanto prima al completamento del programma di lavori ambientali».

Solite frasi di circostanza, senza valore alcuno e moralmente discutibili, visto che a pronunciarle è addirittura un Ministro della Repubblica Italiana.

La soluzione c’è ed il Ministro Guidi lo sa benissimo così come Renzi e il Governo tutto, la soluzione si chiama “INVESTIMENTI”.

Quello che i vari Ministri e Governi promettono, a parole, da più di tre anni, dopo sette Decreti, 4 Commissari, 1 Sub-Commissario, 5 Direttori e tanti, troppi lavoratori che hanno lasciato la pelle in nome del RISANAMENTO che finora non c’è stato.

Servono i SOLDI se si vogliono ripristinare e ammodernare gli impianti, per attuare la vera AIA , per garantire salute e sicurezza, per dare un futuro economico a 16.000 dipendenti diretti, 4.000 indiretti e alle loro famiglie.

Il Governo ha varato ben 7 Decreti che hanno prodotto un unico risultato:

“ lavorare in queste condizioni a costo della vita oppure chiudere se si chiede sicurezza e salute”.

ABBIAMO LA NETTA IMPRESSIONE CHE PRETENDERE SALUTE E SICUREZZA ALL’ILVA, SIA DIVENTATO QUASI UN REATO!

Di Decreto ne bastava uno solo, con quattro parole e parecchi soldi si poteva invertire la rotta, ma ogni volta che parliamo di soldi la risposta è “L’EUROPA ce lo impedisce”.

Quindi l’Europa ci impedisce di finanziare un vero risanamento del siderurgico, ma non ci impedisce di continuare a produrre “MORTE”!!

Il Premier Renzi all’indomani dell’ultimo Decreto disse “ L’EUROPA NON MI IMPEDIRÀ DI SALVARE I BAMBINI DI TARANTO”, visti i risultati l’unica cosa sicura è che se continuiamo così i BAMBINI DI TARANTO RIMARRANNO ORFANI.

Soldi e investimenti l’unica strada percorribile è questa, oltre ciò voi continuerete a sfornare decreti che allungheranno l’agonia e noi continueremo ad essere vittime innocenti del vostro PIL NAZIONALE.

 

Taranto, 30 giugno 2015

COORD. USB TARANTO

Francesco Rizzo

 

 

 

 

 

RISANARE NON VUOL DIRE CHIUDERE…..

MA NEANCHE MORIRE!

 

Meno di 20 giorni sono passati dal tragico incidente che ha strappato la vita al collega Morricella Alessandro e soli 10 giorni sono passati dall’ultimo saluto tributatogli.

A tenere banco in queste settimane non è stata la tragedia che ha distrutto una famiglia rendendo vedova una ragazza di meno di 30 anni e reso orfane due bimbe di 6 e 2 anni, ma è stata la notizia del sequestro dell’ALTOFORNO 2 e i danni che la sua fermata provocherebbe al programma di RISANAMENTO !

Appena la Procura ha notificato il sequestro dell’AFO2 sono spuntati come funghi coloro che noi chiamiamo gli “ESPERTI DI SCENARI CATASTROFICI FUTURI”, per intenderci gli stessi che a seguito della morte di Alessandro non hanno detto una parola .

Noi ci chiediamo cosa ci possa essere di più catastrofico dell’ennesima vita umana sacrificata, dell’ennesima famiglia distrutta e di un ragazzo di 34 che non avrà più la possibilità di poter crescere le sue figlie!!

 

QUESTA È L’UNICA VERA CATASTROFE!

CON I RIVA VITTIME DEL PROFITTO!

ORA VITTIME DEL RISANAMENTO (CHE NON C’E’)!

 

È la classica farsa a cui oramai assistiamo da tempo, a parole la salute e il lavoro vanno di pari passo, nella realtà vengono contrapposti e le responsabilità delle scelte vengono scaricate sui più deboli, i lavoratori.

Riteniamo, peraltro, che la scelta dei Commissari di pubblicare in concomitanza con i funerali di Alessandro la relazione annuale sullo stato dell’Ilva sia stata inopportuna, dimostrando una scarsa sensibilità dei vertici del Gruppo e la distanza siderale che vi è tra essi e LE PERSONE REALI.

A parte i “numeri” di quella relazione, il risultato finale ottenuto dai vertici aziendali è che non abbiamo né salute e sicurezza, né risultati economici.

In una società civile e democratica non si dovrebbe scegliere tra “LAVORARE A RISCHIO DELLA VITA OPPURE ANDARE TUTTI A CASA”.

Ma sia chiaro che ogni qual volta ci RICATTERANNO per scegliere tra la salute e il lavoro, sceglieremo sempre la VITA.

 

Taranto, 30 giugno 2015

 

USB IL SINDACATO DEI LAVORATORI, FATTO DAI LAVORATORI!!

 

 

 

 

 

CONSULENTE ILVA: È UN ERRORE UMANO.

MA IL GIP ROSATI RIGETTA L’ISTANZA

SECONDO IL CONSULENTE DELL’ILVA, CARLO MAPELLI, PROFESSORE AL POLITECNICO DI MILANO, NON È STATA UNA IMPERFEZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO A CAUSARE L’INCIDENTE COSTATO LA VITA AD ALESSANDRO MORRICELLA MA UN ERRORE UMANO.QUESTA È LA TESI CONDOTTA DA ILVA IN MERITO ALL’ORRIBILE INCIDENTE, AVVENUTO GIORNO 8 GIUGNO.

NELLA TARDA MATTINATA DI LUNEDÌ 29 IL GIP, MARTINO ROSATI, HA RIGETTATO L’ISTANZA PRESENTATA DA ILVA, CONFERMANDO IL SEQUESTRO DI AFO 2 SENZA FACOLTÀ D’USO. LA FASE DI SPEGNIMENTO CON RELATIVA MESSA IN SICUREZZA DI AFO2, CHE È STATA AVVIATA LA SCORSA SETTIMANA, SI DOVREBBE CONCLUDERE TRA QUALCHE GIORNO, ORA LA PALLA PASSA AL RIESAME .

IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO SENZA FACOLTÀ D’USO DERIVA, COME EVIDENZIATO DA UNA NOTA DEI CARABINIERI, “dalla circostanza che in atto alla libera disponibilità dell’impianto in questione , in assenza delle dovute precauzioni, in attesa di conoscere le cause dell’evento anomalo a base dell’infortunio, nonché di quelli successivi di minore entità seguiti nei giorni successivi, nel dubbio di un mal funzionamento degli apparati di segnalazione di anomalie, possa costituire fonte di pericolo di eventi e reati analoghi”.

IN PRATICA, LA NOTA ACCOGLIE IN PIENO LA TESI SOSTENUTA DA USB NELL’ESPOSTO PRESENTATO ALL’INDOMANI DELL’INCIDENTE MORTALE. COME ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO, NON VOGLIAMO LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO, MA NON SIAMO NEANCHE DISPONIBILI, COME AFFERMAVA IL PROCURATORE CAPO VIGNOLA TEMPO FÀ, AD ESSERE UN SINDACATO CHE “MANTIENE IL FRAGOROSO SILENZIO NONOSTANTE LA GRAVITÀ DI UNA SITUAZIONE VISIBILE A TUTTI”.

«LA SALUTE E LA VITA UMANA SONO BENI PRIMARI DELL’INDIVIDUO, LA CUI SALVAGUARDIA VA ASSICURATA IN TUTTI I MODI POSSIBILI……ANCHE FERMANDO GLI IMPIANTI, SE CIÒ È NECESSARIO».

LA RESPONSABILITÀ DI UN EVENTUALE FERMATA DI TUTTO LO STABILIMENTO È DEL TUTTO A CARICO DEL GOVERNO E DEI COMMISSARI, DI CUI AUSPICHIAMO LE IMMEDIATE DIMISSIONI. I COMMISSARI SI SONO RIVELATI INCAPACI DI GESTIRE LE CRITICITÀ DELLO STABILIMENTO E IN QUESTI TRE ANNI HANNO PER LO PIÙ PENSATO A CAMBIARE UN DIRETTORE OGNI 5 MINUTI, AD ASSUMERE FIGURE STRAPAGATE MA DALLA DUBBIA UTILITÀ E HANNO TRALASCIATO LA VERA PRIMA EMERGENZA DELLO STABILIMENTO: LA TUTELA DELLA SALUTE.

L’OCCUPAZIONE DIRETTA È IN CALO, GLI APPALTI SI SONO DIMEZZATI, IL RISANAMENTO NON È MAI VERAMENTE PARTITO, GLI IMPIANTI ABBANDONATI IN ATTESA DI PSEUDO-FINANZIAMENTI, SENZA DIMENTICARE I NOSTRI COLLEGHI CHE HANNO PAGATO CON LA VITA QUESTO SISTEMA INFAME CHE HA CONTRAPPOSTO LA SALUTE AL LAVORO.

 

Taranto, 30 giugno 2015

 

USB IL SINDACATO DEI LAVORATORI, FATTO DAI LAVORATORI!!