USB ILVA: la Fabbrica chiude i cancelli… gli Operai in Assemblea permanente
L’USB Lavoro Privato - Taranto, considerate: la grave situazione in cui versa l’azienda Ilva, la dubbia possibilità che lo stabilimento tarantino possa adeguarsi a tutte le prescrizioni previste dall’A.I.A. e dal decreto salva-Ilva, pur ritenendo tali provvedimenti non risolutivi ed in contrasto con la nostra Costituzione, è fermamente convinta che alla famiglia Riva debba essere espropriata la fabbrica e ri-consegnata allo Stato.
Ciò al fine di migliorare le condizioni ambientali e di salute pubblica attraverso politiche adeguate volte alla tutela dei posti di lavoro, ad un giusto risanamento, per la messa in sicurezza degli impianti.
Tutto questo viene confermato dal direttore dello stabilimento, Ing. Adolfo Buffo, che durante l’assemblea dei lavoratori, ha lasciato chiaramente intuire che non vi è un serio piano industriale e che il Gruppo Riva non ha soldi, né per pagare gli stipendi né per ottemperare a quanto previsto dall’A.I.A., cosa tra l’altro l’USB denuncia da mesi.
Nazionalizzare la fabbrica resta l’unica strada percorribile per conciliare salute e occupazione, considerando improrogabile il fermo degli impianti per procedere alla messa in sicurezza, alle opere di bonifica e all’ottemperanza di quanto prescritto dalla Magistratura per ricondurre il tutto alla legalità.
L’USB, dopo aver discusso in assemblea con i lavoratori, ha dichiarato:
- lo SCIOPERO PER TUTTO LO STABILIMENTO A PARTIRE DALLE ORE 24.00 DEL 17.01.2013 ALLE ORE 07.00 DEL 19.01.2013;
- Un’ASSEMBLEA con PRESIDIO PERMANENTE NELLA SALA DEL CONSIGLIO DI FABBRICA ILVA.
Invitiamo i LAVORATORI a recarsi in fabbrica presso la sede del Consiglio di Fabbrica dove si terrà l’Assemblea.
Taranto, 17 gennaio 2013