UNIVERSITA' BARI - Una "sveglia" al Rettore
Questa mattina UNA DELEGAZIONE DELLE RDB/CUB SI E’ RECATA DAL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI BARI PER REGALARGLI UNA SVEGLIA in modo che rammenti la condizione in cui versano i lavoratori e che, insieme ai suoi colleghi delle altre sedi universitarie, intervenga in maniera tempestiva e concreta per sostenere i più elementari diritti dei lavoratori :
l la rapida apertura e chiusura del tavolo per il rinnovo del CCNL 2006-2009
l la messa a bilancio di fondi per l'anticipazione dei benefici contrattuali in tutti gli atenei
l il confronto sulla programmazione triennale della spesa.
Infatti, il 1° gennaio 2006 avrebbe dovuto entrare in vigore il nuovo Contratto Nazionale 2006-2009 e quindi anche l'aggiornamento degli stipendi e del salario accessorio per il biennio 2006 e 2007.
Siamo al 25 gennaio 2008 e nulla si è mosso né l'apertura delle trattative per innovare un Contratto Nazionale ormnai scaduto e nemmeno un tentativo delle Autorità Accademiche di dare un segnale di apprezzamento ai lavoratori attraverso l'anticipazione dei benefici contrattuali.
Anzi siamo qui a constatare che anche la scadenza del 1° gennaio 2008, quella relativa agli incrementi economici del biennio 2008-2009, è saltata.
Ricordiamo che i salari dei lavoratori universitari sono fermi al 2005 e che il salario accessorio è congelato ai valori del 2004.
Questi ritardi hanno determinato una pesante situazione dei redditi dei lavoratori ed un evidente disincentivo all'impegno dei lavoratori proprio mentre gli atenei chiedono loro sempre più responsabilità, competenze, impegno per fronteggiare la grave crisi che attanaglia il sistema universitario.
Se a questo si aggiunge la raffica degli aumenti di prezzi e tariffe già registrati nel 2007 e quelli previsti per il 2008 e, di più, i continui e reiterati attacchi da parte di illustri professori universitari (ormai consulenti di fatto delle autorità accademiche in tema di gestione del personale) contro i più elementari diritti dei lavoratori ben si capisce la crescente sfiducia dei lavoratori universitari verso le scelte e l'operato delle autorità accademiche.
Noi siamo convinti che in questa situazione nessuno possa ancora sentirsi esente da responsabilità verso i lavoratori e, prima di tutti, i Rettori e le Autorità accademiche.