TELEPERFORMANCE TARANTO - Facciamo chiarezza

Taranto -

“Grande Fratello” a Teleperformance Taranto? FACCIAMO CHIAREZZA

 

Prendendo spunto dallo sciopero dello SLC-Cgil del 15 giugno u.s., fortemente pubblicizzato nella nostra azienda, e dalle gravi accuse di “svendita dei diritti dei Lavoratori” lanciate nei confronti dei nostri Delegati RSU del SIGLA-RdB, anche attraverso alcuni quotidiani nazionali e locali, vorremmo cercare di fare un po’ di chiarezza, fornendo alcuni elementi di riflessione e valutazione sulle problematiche esistenti in azienda e sul reale ruolo svolto da alcune organizzazioni sindacali, oltre che informare sui risultati numerici di adesione a detto sciopero.

 

Corre l’obbligo di ricordare che lo sciopero dello scorso 15 giugno è stato indetto solo dallo SLC-CGIL per manifestare contro “l’accordo per il controllo a distanza” sottoscritto da tutte le RSU, escluse quelle dello SLC-CGIL le quali hanno “preferito disertare” gli incontri evitando quindi di confrontarsi a viso aperto e di contribuire ad individuare le migliori e più adeguate soluzioni alle questioni in discussione. Un atteggiamento quest’ultimo che da un lato ha mirato a “spostare a Roma” la trattativa, estromettendo di fatto il nostro sindacato (come è noto non è firmatario del CCNL), e dall’altro ha diviso il fronte dei lavoratori “facilitando” di fatto il compito della stessa controparte.

 

A dimostrazione di ciò basta leggere le percentuali di adesione allo sciopero, fra Roma e Taranto i partecipanti (operatori, SV e QA) sono stati 345 su un totale di 3120 unità, pari all'11%. Dati assolutamente non entusiasmanti, tenuto conto che la Cgil conta circa il doppio degli iscritti e che alle elezioni RSU ha ottenuto consensi ben più consistenti degli scioperanti.

 

Citiamo questi dati non certo con soddisfazione, perché riteniamo che quando i Lavoratori lottano si debba innanzitutto cercare il più ampio e democratico confronto con tutti, il massimo coinvolgimento e la massima unità e condivisione degli obiettivi per far sì che l’azione di lotta sia incisiva e produca concreti effetti verso la controparte.

Evidentemente, i Lavoratori che non hanno aderito allo sciopero (di fatto il 90%) ha perfettamente capito che si trattava solo di una “manovra diversiva e strumentaleoperata dalla Cgil e che non si stava scioperando contro i gravi problemi organizzativo-aziendali, vissuti dai lavoratori delle campagne attualmente operative, ma contro un accordo che, è bene sottolineralo, per quanto riguarda il “controllo a distanza” prevede: l’anonimato totale (non saranno realizzate schede qualitative con riferimenti al lavoratore o alla sua matricola), il preavviso all’operatore, l’esclusione di fini valutativi o disciplinari (perfettamente in linea con quanto previsto dalla L300/70 Art.4), individuando come unico scopo quello della formazione suppletiva del lavoratore. Inoltre, viene di fatto messo un freno alla balorda abitudine dei committenti di effettuare le Mistery call (chiamate civetta) che spesso hanno portato all’isolamento e trasferimento in altra attività degli operatori. Grazie all’accordo, infatti i committenti saranno tenuti ad informare l’azienda che a sua volta dovrà avvisare l’intero personale, non fornendo al committente l’associazione tra postazione ed operatore (qualunque telefonata senza preavviso del committente non potrà, dunque, essere utilizzata per stabilire se l’operatore è “gradito” o meno nella campagna in cui opera). Infine, la sperimentazione delle registrazioni (con durata 3 mesi), per fini di analisi di mercato, gestite in modo aggregato (non su singolo operatore!) introducendo l’innovazione della distorsione della voce, del taglio dei primi secondi di chiamata (nei quali il lavoratore si presenta al cliente), impossibilità di associare il file audio all’operatore che ha gestito la chiamata, garantendo così il totale anonimato. Del registrato sarà possibile ascoltarne solo il 6% (non il 100% come previsto da “accordo sul controllo a distanza” firmato anche dagli Rsa della Slc-CGIL in data 05/08/2008 nella sede di Teleperformance Roma). Punti fondamentali fortemente voluti e strappati al tavolo di trattativa e che garantiscono sotto questo aspetto i Lavoratori di Teleperformance Taranto.

Non va sottaciuto, inoltre, che detto accordo consente in ogni caso di salvaguardare il posto di lavoro per tutti, circostanza quest’ultima da tenere ben presente, visto che il territorio tarantino è martoriato da diffusa disoccupazione, morti ed incidenti sul lavoro quasi quotidiane, dissesto ambientale, e profonde crisi delle tante imprese joniche (es. Ilva e Arsenale)

 

In ultimo, vogliamo ribadire che non accettiamo “lezioni o pagelle” da cicchesia, in particolare, proprio da uno di quei sindacati (la Cgil) che, insieme alle altre organizzazioni concertative, Confindustria e Governi di turno (a prescindere dal colore politico), nel corso di questi ultimi anni hanno “demolito” il sistema di tutele e diritti ed introdotto precarietà, sfruttamento e insicurezza sui posti di lavoro.

Da parte nostra proseguiremo, attraverso il confronto continuo e costruttivo con tutti i lavoratori, a difendere strenuamente le conquiste ottenute con le lotte del passato e del presente per migliorare le condizioni di lavoro e di vita.

 

                                                       Sindacato Generale LAvoratori  - Rappresentanze sindacali di Base  Taranto