Storica sentenza del TRIBUNALE di Lecce di reintegra per licenziamento discriminatorio del delegato sindacale USB in Securpol Security
Nel lontano Novembre 2014 al nostro delegato sindacale Antonio Grasso, dipendente della Società SECURPOL SECURITY SRL, ditta di vigilanza privata aggiudicataria dell’appalto della ASL di Lecce, veniva contestato dal datore di lavoro un grave atto di insubordinazione consistente nell’aver affisso nella preposta bacheca sindacale un avviso USB dopo che Securpol, ingiustificatamente, aveva fatto rimuovere dalla stessa bacheca precedenti comunicati USB. Nel Gennaio 2015 Antonio veniva licenziato per giusta causa dovuta “GRAVE ATTO DI INSUBORDINAZIONE”.
Impugnato il licenziamento davanti all’autorità giudiziaria OGGI LA GIUSTIZIA HA TRIONFATO!
Per nullità del licenziamento discriminatorio Antonio è stato reintegrato nel posto di lavoro. Il giudice ha riconosciuto il comportamento discriminatorio di SECURPOL nei confronti del nostro delegato sindacale, comportamento dovuto unicamente all’appartenenza sindacale di Antonio, infatti è stato ampiamente acclarato come USB non fosse sigla gradita alla parte datoriale. Dal 2015 ad oggi, oltre a svariate contestazioni disciplinari avanzate nei confronti dei lavoratori nostri aderenti, vi sono stati altri due licenziamenti subiti sempre da iscritti USB. Entrambi sono stati reintegrati nel posto di lavoro; ciò a maggior riprova del clima intimidatorio e ritorsivo che si era creato in Securpol rispetto all’azione di USB che in questi anni combattendo affianco ai lavoratori ha rivendicato i loro diritti (pagamento degli stipendi, orari di lavoro regolamentari, rispetto dei turni di riposo, condizioni di lavoro umane). L’azione di USB è andata anche oltre: la ASL, insieme alla Prefettura di Lecce, hanno dovuto prendere atto delle gravi inadempienze di Securpol e la ASL ha affidato il servizio di vigilanza privata ad un’altra Società.
Ringraziamo tutti i compagni che in questi anni hanno sostenuto la nostra azione, ma ringraziamo soprattutto l'avvocato Mario Soggia per l'eccellente lavoro svolto e il grandioso risultato ottenuto, infine ma non da ultimo Antonio Grasso che, anche nei momenti più difficili, ha creduto fino in fondo nella giustizia e in USB!