SSR e Sanitaservice, l’autonomia differenziata nella sanità pugliese è già in atto!
Il 10 maggio la Giunta regionale ha approvato una delibera concernente “disposizioni in materia di personale del SSR e Sanitaservice” con la quale si fissano dei paletti precisi per tutte le nuove assunzioni sia per il SSR che per le Sanitaservice.
Una delibera che penalizza, fortemente, la Provincia di Foggia in termini di risorse e, di conseguenza, di personale.
È bene ricordare che la ASL FG è tra le poche (forse l’unica) ad aver chiuso gli ultimi bilanci in attivo e anche se questo è un ottimo risultato per alcuni, non lo è per le finalità che ha la stessa azienda nei confronti della fruibilità dei servizi e del diritto alla tutela della salute messa in discussione, soprattutto, per carenza di personale medico, infermieristico, OSS e ausiliari.
Nella delibera è prevista una ripartizione dei fondi destinati al personale che vede, fortemente, penalizzata la ASL FG (ed in parte anche il Policlinico Riuniti di Foggia), che avrà una quota inferiore addirittura a quella destinata alla ASL BT: infatti sono previsti 177 milioni di euro per Foggia e 180 per la Bat senza contare gli oltre 400 milioni per la ASL BA (che, tra l’altro, è quella che ha fatto alzare, di molto il debito regionale).
Non essendoci mai fine al peggio, la delibera prevede, tra le altre cose, che a differenza di quanto succedeva sino a ieri e cioè che il Direttore Generale approvava il Piano triennale delle assunzioni e tale piano veniva poi inviato, per approvazione definitiva, alla tecno-struttura della regione Puglia, da oggi ogni assunzione deve avere l’approvazione da parte della Giunta regionale; in pratica hanno commissariato, di fatto, le Direzioni Generali togliendo loro quella autonomia gestionale prevista dalla Legge.
Stessa prassi è imposta agli Amministratori Unici delle Sanitaservice che, ormai, non dipendono più dalle Direzioni Generali ma, sempre, dalla stessa Giunta Regionale (e il che fa nascere dei dubbi sulla legittimità dell’operazione).
La Provincia di Foggia è, da anni, in agonia per i servizi sanitari ospedalieri e territoriali; agonia che i cittadini stanno pagando duramente essendo costretti, sempre più spesso, a rivolgersi a strutture extra territoriali (con grave danno per le casse della Regione Puglia e le tasche degli stessi cittadini) e il tutto è dovuto agli investimenti sempre più scarsi (e la dimostrazione è la nuova ripartizione dei fondi) che bloccano anche le assunzioni di personale.
Qualcuno (la tecno struttura regionale e l’assessorato regionale alla Sanità) dovrebbe spiegare come si farà a gestire quelle strutture (ospedaliere e territoriali) che nasceranno grazie al PNRR senza che ci sia il personale dedicato (essendo previsti finanziamenti specifici), senza che si sia ottemperato alla carenza di personale medico, infermieristico, OSS e ausiliario; come si potranno, mai, abbattere le lunghe liste d’attesa, se già oggi (oltre ai professionisti dedicati che mancano) abbiamo decine di sportelli CUP chiusi per carenza di personale?
Per quanto ci riguarda, questa delibera è la stessa faccia della medaglia della c.d. “Autonomia differenziata” dove alcune provincie fanno la parte del leone per gli investimenti e Foggia fa la parte di quel SUD che sarà penalizzato da questa “Autonomia”.
In pratica con quella delibera si è scritto un capitolo nero per la sanità foggiana (almeno per i finanziamenti) che avrebbe bisogno di maggiore attenzione e più finanziamenti per portarla ad avere servizi più efficienti e di qualità e meno mobilità passiva. A meno che, questa politica non sia il preludio a decisioni scellerate e di analisi superficiali circa il calo di pazienti ricoverati (si sono mai chiesti il motivo di questo calo?) presso gli ospedali del nostro territorio (San Severo, Manfredonia e Cerignola) che potrebbero essere lasciati al loro triste declino favorendo i privati e la mobilità passiva.
Vorremmo, infine, ricordare, che là dove i servizi funzionano (per la professionalità e la giusta numerosità dei medici, degli infermieri e degli OSS) si riesce a rientrare in tutti parametri previsti dal decreto 77 (la Cardiologia e UTIC di San Severo è un esempio).
Per questi motivi e per invitare la Regione Puglia ad un ripensamento rispetto al blocco delle assunzioni (perché con la attuale delibera rimane tale), non resta che mobilitarci per rivendicare un diritto costituzionalmente garantito come quello della (reale) tutela della salute.
p. Esecutivo USB Foggia
Santo Mangia
Foggia, 13/05/2023