Sanitaservice Taranto, USB: i confederali perdono terreno e sputano veleno
USB è il primo sindacato all’interno della Sanitaservice con almeno un iscritto su tre, e quindi con il 33 % del totale, mentre i confederali sono in caduta libera: la Cisl è letteralmente crollata con lo spostamento, con la nuova gestione del segretario Ferri, di oltre 200 iscritti all’Usb, tra cui gran parte del gruppo dirigente.
Bisogna partire da questo quadro per comprendere i motivi del rancore e della frustrazione dei confederali che stanno producendo una massiccia quantità di comunicati, come quello di avantieri palesemente strumentale, soprattutto con riferimento al 118. E’ strano che questo accada oggi quando i lavoratori, in seguito al processo di internalizzazione, vedono finalmente riconosciuti i loro diritti e hanno una prospettiva futura. In passato, gli stessi, che operavano per conto delle associazioni, erano privi di diritti e strumenti per esercitarli, e venivano sfruttati. Da parte dei confederali allora c’era il silenzio tombale. Delle due l’una: o sono strumento inconsapevole nelle mani di qualcuno, che ha interesse a smantellare le Sanitaservice, o ne sono pienamente coscienti e sono al soldo di qualche lobby privata. Ritengo più plausibile la prima, vista la perspicacia dei personaggi.
Fa specie che denuncino un sistema di parentele, quando sono gli inventori del clientelismo sindacale. Se dovessimo elencare i parenti stretti dei confederali, che sono all’interno del mondo Asl, (Sanitaservice e appalto Asl), potremmo scrivere un’enciclopedia.
Piena solidarietà dunque ai tanti lavoratori finiti nel mirino dei sindacati confederali che, piuttosto che attaccare la direzione generale della Asl, l’amministratrice della Sanitaservice, e tutta la struttura, dovrebbero apprezzare il grandissimo lavoro svolto in pochi mesi che ha permesso di portare a termine i processi di stabilizzazione, ultimo in ordine di tempo quello del 118.
Franco Rizzo Esecutivo Confederale Usb
USB Taranto