San Severo, il Consiglio comunale litiga sui 28 milioni del PNRR per il superamento degli insediamenti informali ma non ascolta né i braccianti migranti né USB
È di questi giorni la polemica nel Consiglio comunale di San Severo per l’inserimento in bilancio dei 28 milioni di euro stanziati dal PNRR e dal Tavolo sul Caporalato per il superamento degli insediamenti abitativi informali, dove da oltre 20 anni più di 2000 lavoratori si ritrovano confinati da una politica nazionale, regionale e comunale incapace di affrontare i problemi reali dei braccianti legati alla produzione di quella ricchezza locale, i raccolti agricoli, fiore all’occhiello del Made in Italy.
Venti anni di sfruttamento e di massimi profitti sulle spalle dei braccianti, che non hanno visto il riconoscimento dei propri diritti: nessun alloggio, nessun trasporto, contratti di lavoro falsi, baracche fatiscenti. Solamente l’intervento risoluto ed incisivo di USB, insieme ai residenti di Torretta Antonacci, ha permesso l’ottenimento di paghe migliori, l’arrivo dell’acqua potabile e dell’energia elettrica, l’assegnazione di containers, l’asfaltatura della strada.
Negli ultimi anni, anche durante la pandemia, grazie al nostro sportello settimanale centinaiai di lavoratori hanno ottenuto reddito di emergenza, disoccupazione agricola, certificati di residenza, permessi di soggiorno.
Oggi con la prospettiva di gestire 28 milioni di euro, oltre ai 4 milioni e mezzo per la ristrutturazione dell’ex macello - progetto che ancora non prende corpo ma che sicuramente non interesserà i lavoratori di Torretta Antonacci - si risvegliano gli appetiti della politica locale e regionale.
Da mesi abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo per il miglioramento dell’insediamento e per il confronto con la comunità residente, per una gestione condivisa del cosiddetto “ghetto” di Torretta Antonacci.
Nel frattempo abbiamo denunciato l’inutilità dell’affidamento della gestione ad associazioni invise ai residenti, abbiamo denunciato l’accaparramento da parte di funzionari disonesti dei contributi dei redditi di emergenza e di cittadinanza destinati ai migranti ed incassati fraudolentemente.
Abbiamo chiesto più volte al Tavolo nazionale e alle autorità locali un intervento importante e facilmente ottenibile per la regolarizzazione dei molti lavoratori presenti, che favorirebbe lo svuotamento del campo e l’emersione da uno sfruttamento lavorativo che come tutti sappiamo la sanatoria Bellanova non ha saputo minimamente risolvere.
Richiediamo ancora una volta, con forza, a prescindere dall’arrivo degli oltre 30 milioni di euro previsti, il coinvolgimento della comunità residente di Torretta Antonacci nelle decisioni da prendere sul futuro.
Siamo pronti a presentare proposte per l’insediamento abitativo, per la regolarizzazione dei residenti che lavorano sotto sfruttamento, per una prospettiva lavorativa che veda i migranti braccianti protagonisti del loro processo di emancipazione.
A Torretta Antonacci servono il rispetto, il confronto con la comunità residente, la condivisione delle iniziative future e non progetti e finanziamenti imposti dall’alto e utilizzati spesso malamente!
USB Lavoro Agricolo