Pulizie negli asili comunali, USB abbandona il tavolo. Marchese: “Il Comune rinnega impegni assunti in passato, mostrando disinteresse per un servizio essenziale e per le ragioni delle lavoratrici”

Taranto -

Lavorano 3 ore e mezza al giorno  per 11  mesi all’anno con uno stipendio che non supera le 700 euro al mese.
Sono le lavoratrici delle pulizie degli asili comunali di Taranto che lo scorso anno con la lotta hanno ottenuto un primo avanzamento rispetto alla loro inaccettabile condizione di lavoro, con l’estensione del loro periodo lavorativo e un minimo allungamento dell’orario di lavoro (mezz’ora), comprendendo il periodo estivo in cui le strutture non sono frequentate dai bambini, ma è comunque necessario garantire interventi di pulizia. Avevamo condiviso con l’amministrazione comunale di Taranto la necessità di procedere in questo percorso verso il superamento dello stato di precarietà, per via di redditi ben al di sotto della soglia di povertà assoluta, stato in cui le operatrici versano da più di vent’anni.

Oggi registriamo il totale disinteresse dell’amministrazione comunale a portare avanti il percorso di valorizzazione di questo servizio essenziale per la comunità.
Ciò è emerso nel corso dell’infruttuoso incontro tenuto pochi giorni fa con il nuovo Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Taranto, il terzo negli ultimi 12 mesi, quando abbiamo dovuto prendere atto dell’indisponibilità della committenza pubblica ad incrementare, nella prossima gara d’appalto, le risorse e le ore di lavoro da destinare al servizio di pulizia e alle attività di supporto al personale educativo degli asili comunali, contrariamente a quanto sostenuto finora, con l’aggravante, peraltro, di farci credere che un impegno in tal senso non fosse mai esistito. Si tratta di una palese inversione di rotta a tutto danno della qualità di un servizio essenziale e dall’alta valenza educativa, che condanna le lavoratrici ad una condizione inaccettabile.
Una decisione grave che ci ha spinto ad abbandonare il tavolo di confronto e che fa il paio con la completa inerzia dell’amministrazione Melucci in merito all’attuazione della mozione approvata dal Consiglio Comunale a Gennaio 2023, che impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale all’”internalizzazione” dei servizi a carattere continuativo attualmente affidati all’esterno, tra cui anche quello in questione. In questo quadro di disimpegno, riprenderemo da subito le iniziative di mobilitazione a tutela delle sacrosante ragioni delle lavoratrici e a difesa della qualità di un servizio indispensabile per la comunità.

Da tutto ciò deduciamo che evidentemente l’attenzione mostrata in passato alle sacrosante ragioni delle lavoratrici che protestavano per rompere le catene di un lavoro povero, fatto di poche ore di lavoro, bassi salari e periodiche sospensioni dell’attività lavorativa senza retribuzione, è tramontata insieme al progetto politico della maggioranza che all’epoca sosteneva l’amministrazione Melucci.
 

USB Lavoro Privato Taranto