Puglia TRASPORTI: Ferrovie del Sud Est basta giocare sulla pelle dei Lavoratori!!!

Due aziende accomunate da una stessa storia,divise dalle posizioni politiche delle loro Regioni.

 

Le Ferrovie Sud Est e le Ferrovie della Calabria sono, da qualche tempo, sotto i riflettori dei mass media per problemi di natura gestionale e finanziaria. Il Governo nazionale ha pensato di liquidare la questione con la regionalizzazione delle due aziende, 20 milioni di Euro per la ricapitalizzazione delle società e la facoltà di utilizzare fino a 100 milioni degli ex fondi FAS per ripianare eventuali deficit di bilancio.

Se la Calabria di Scopelliti ha deciso, in un preaccordo dell’8 Novembre u.s., il passaggio delle quote societarie dallo Stato alla Regione Calabria entro il 31 Dicembre 2012, diversa è la posizione assunta in Puglia dal governatore Vendola.

La Regione Puglia vuole vederci chiaro perché ritiene che il buco di bilancio ammonti ad oltre 200 milioni ed è spaventata dall’atteggiamento “abbottonato” da parte dell’A.U. delle Ferrovie Sud Est il quale garantisce solo a parole lo stato di salute dell’azienda; nessuna richiesta di documentazione utile a capire fino in fondo la condizione economica societaria è stata finora soddisfatta dall’Amministratore. Peraltro, la Regione Puglia considera i fondi FAS una prerogativa della comunità e non un serbatoio dal quale attingere per salvare le aziende in crisi. In sostanza, la Puglia non vuole ripetere un caso analogo alla Circumvesuviana in Campania.  

Noi riteniamo che la questione FSE esige una soluzione immediata perché implica una funzione di rilevanza economico-sociale per la Puglia svolta da un’azienda di trasporto di provata esperienza e, soprattutto, coinvolge più di 1500 lavoratori dipendenti con un numeroso indotto.

La polemica politica non ci appassiona soprattutto in un periodo pre-elettorale; lo Stato deve farsi carico delle sue responsabilità e non può scaricare “patate bollenti” nelle mani di nessuno.

Siamo inoltre convinti che l’altro problema di principio da affrontarsi è di natura normativa e attiene a quelle imprese amministrate da manager non proprietari. Non è accettabile che un’azienda formalmente privata venga tenuta in pugno dal soggetto controllante (manager) e la proprietà (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) abbia difficoltà ad intervenire in casi di cattiva gestione.

L’USB, fino alla soluzione di tutti i problemi che minacciano un servizio pubblico offerto a 60 mila cittadini al giorno, sosterrà i lavoratori delle Ferrovie Sud Est in ogni possibile iniziativa.

Chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che intervenga su una vicenda dai contorni sempre più scuri evitando quei ritardi che hanno già compromesso alcuni importanti settori dell’economia regionale.

 

USB Lavoro Privato – Trasporti

Rino FINO