PUGLIA: Siamo alle solite! Il Bilancio regionale "scarica" la crisi sui più deboli

La Giunta Regionale approva il “bilancio”

Una manovra lontana dai reali bisogni

dei cittadini e dei lavoratori

 

Lo scorso 8 dicembre la Giunta Regionale, riunita in seduta straordinaria, ha approvato la Legge di Bilancio della Regione Puglia.

Una manovra che lo stesso Presidente, nel comunicarla alla stampa, ha definito “lacrime e sangue”.

Una manovra su cui, indubbiamente, pesano i tagli del Governo nazionale (oltre 300 milioni) ma che, da una prima lettura, non si discosta troppo da una idea di “politica economica” fatta di tagli e sacrifici.

Una manovra che, come USB auspicavamo, rappresentasse un momento di discontinuità rispetto al passato e che fosse “vicina” alle reali esigenze della stragrande maggioranza dei Cittadini e dei Lavoratori.

La mancata erogazione dei Fondi statali sono sicuramente un “colpo al cuore” per le Regioni meridionali ma questo non basta per “scaricare” colpe e responsabilità (che tutti riconosciamo) sul solo Governo nazionale.

Risulta estremamente difficile comprendere e giustificare le scelte di una Giunta che accetta i diktat imposti dal Governo, a partire dal “piano di rientro” della Sanità, caratterizzato dal blocco delle “internalizzazioni”, dal blocco del “turn-over” del Personale, dalla chiusura di interi Presidi ospedalieri, dalla drastica riduzione di posti-letto per gli ammalati, dall’interruzione di servizi come quelli a domicilio (la c.d. de-ospedalizzazione). Tutto ciò mentre, da un lato, si “sacrificano” migliaia di Lavoratori (Medici, Infermieri, Contrattisti, etc.) che alla fine del mese (31/12/2010) rimarranno a casa, grazie proprio alla firma del “Piano di rientro” e dall’altro si decide di “spendere” (come prima trance) 60 milioni di euro per costruire il “San Raffaele” a Taranto per lasciarlo in mano ai “privati”.

Non ci pare casuale la notizia di questi giorni, circa lo stoccaggio della “monnezza” campana, che in barba ai tanti Comitati ed abitanti di terra jonica, si decide di allocare in quelle aree già martoriate dall’inquinamento, favorendo inevitabilmente i lucrosi interessi delle “lobby dei rifiuti”.

Un mix tra Legge di Bilancio e Piano di Rientro che, nei fatti, produrrà una pesante ed immediata ricaduta sulle fasce deboli della società pugliese, la quale, solo per citare alcuni esempi, dovrà fare a meno degli assegni di cura, dei contributi alloggiativi o vedersi ridurre il Trasporto Pubblico locale per i pendolari.

Non è inoltre possibile far passare sotto silenzio la decisione della Giunta Regionale, nonché dell’intero Consiglio Regionale, di “accantonare” 2,8  milioni di euro per pagare i “vitalizi” agli ex Consiglieri (quelli non eletti) e contestualmente di tagliare il fondo per l’acquisto dei libri.

 

Siamo alle solite!

Purtroppo anche nella “Puglia del Governatore Vendola” la crisi deve essere pagata dai più deboli, dai Lavoratori e dalle fasce popolari.

 

Il prossimo Venerdì 17 Dicembre, in occasione dell’audizione presso la Commissione Bilancio della Regione, come USB ribadiremo la nostra contrarietà a queste scelte e proporremo alcune proposte di modifica alla Legge di Bilancio, a cominciare dalla “tassazione” dei redditi più alti, dalla restituzione delle centinaia di milioni di euro di contributi regionali elargiti alle Aziende che hanno “licenziato” o “ridotto” o “messo in mobilità” i Lavoratori, alla fine del ricorso a milionarie consulenze esterne e esternalizzazioni di servizi.

 

Continueremo, come abbiamo sempre fatto,

a dire la nostra a prescindere dal “colore politico”

dei diversi Governi ad ogni livello.

 

Continueremo a chiedere risposte concrete su

LAVORO, DIGNITA’ e DIRITTI per tutti!