Puglia: exLSU/ATA occupano Ufficio Scolastico Regionale

Bari -

SCUOLA: TAGLI ex-LSU/ATA

le RdB OCCUPANO la DIREZIONE SCOLASTICA REGIONALE

della PUGLIA

 

Questa mattina circa 100 Delegati in rappresentanza degli oltre 3.000 Lavoratori ex LSU (ATA e Appalti Storici) della Puglia hanno simbolicamente occupato, insieme ai Rappresentanti Sindacali RdB, la Direzione Scolastica Regionale della Puglia, in concomitanza di identiche iniziative nel Lazio, in Campania e in Sardegna.

 

I Lavoratori hanno presidiato per quattro ore la Sala Riunioni della Direzione per protestare contro il taglio del 30% dei finanziamenti per le pulizie nelle scuole deciso dal Governo, che per il 2010 mette a disposizione solo 260 milioni di Euro, cioè 110 milioni in meno di quanto servirebbe per garantire il mero mantenimento delle già precarie condizioni dei dipendenti delle ditte in appalto.

 

A seguito della protesta una Delegazione ha incontrato i Dirigenti Regionali dell'USR Puglia con i quali sono state affrontate le gravi conseguenze dei citati tagli e del progetto di "ottimizzazione" che comporterà un notevole aumento del carico di lavoro (circa il doppio dell'attuale) e la diminuzione dell'attuale salario (nella migliore delle ipotesi di circa 800 euro mensili).

 

Come RdB, invece, abbiamo ribadito la necessità di re-internalizzzare il servizio per ridare certezza e dignità ai lavoratori, oltre che procurare alle casse dello Stato un risparmio di 75 milioni di euro all'anno.

 

Abbiamo, altresì, sottolineato che nulla viene fatto per arrestare lo spreco costituito dalle esternalizzazioni a ditte che fanno ingenti profitti, mentre queste tagliano i lavoratori rendendoli sempre più precari e si accingono a richiedere la Cassa Integrazione in deroga.

 

I Dirigenti dell'Ufficio Scolastico si sono impegnati, al termine dell'incontro, ad inviare una nota al Ministero dell'Istruzione contenente le richieste avanzate dai Lavoratori.

 

Chiediamo, inoltre, ai Lavoratori tutti di mantenere alta l’attenzione e sostenere le iniziative di lotta che intraprenderemo nei prossimi giorni.

Noi la crisi non la paghiamo!