Pienamente riuscito lo sciopero unitario all’ex Ilva! Bella partecipazione degli studenti di OSA e Cambiare Rotta
Bloccata la produzione all’ex ILVA, oggi Acciaierie d’Italia, dallo sciopero di venerdì 6 contro la protervia di un’azienda che continua a non dare risposte sul futuro della fabbrica e soprattutto sull’incerto destino sia delle migliaia di lavoratori che continuano ad essere messi in Cassa integrazione sia di coloro che dipendono dall’Amministrazione Straordinaria, anch’essi in CIG, senza dimenticare i lavoratori dipendenti dalle ditte d’appalto.
Ricordiamo che già da tempo anche lo Stato italiano è presente nel capitale di Acciaierie d’Italia, tramite l’ingresso, con 400 milioni di euro, nel capitale sociale di Invitalia. Di fatto una società pubblico/privata il cui obiettivo avrebbe dovuto essere quello di riorganizzare l’azienda, risanarla e garantire una manutenzione degli impianti al fine non solo di impedire il ripetersi di incidenti gravissimi che continuano a funestare la storia di questa acciaieria ma anche di riassorbire coloro che erano in CIG.
Nulla di tutto questo è accaduto: ArcelorMittal ha usato a suo beneficio questi milioni, aumentando anzi il numero dei lavoratori sospesi e mantenendo un atteggiamento duro, provocatorio e arrogante contro i lavoratori, con continui licenziamenti individuali, né è intervenuta in modo risolutivo contro la devastazione ambientale che continua a martoriare le lavoratrici e i lavoratori di questo immenso complesso industriale e i cittadini di Taranto e dell’area limitrofa.
Lo stesso governo, che ha dato il via a suo tempo all’ingresso del capitale pubblico, e che avrebbe dovuto pianificare un progetto strategico per tutta l’industria siderurgica, non solo non ha fatto nulla a questo proposito, ma continua a disinteressarsi di quanto succede in Acciaierie d’Italia, rimanendo ostaggio di ArcelorMittal e della direzione dell’ex Ilva capitanata da Lucia Morselli che durante lo sciopero con arroganza si è presentata ai cancelli, contestata e respinta dai lavoratori.
Lo sciopero, pienamente riuscito, è solo l’ultimo di una lunga catena di mobilitazioni di cui USB si è resa protagonista in questi anni, ma ieri e non è la prima volta, ha visto un’entusiastica azione di solidarietà da parte degli studenti di OSA, Opposizione Studentesca di Alternativa e di Cambiare Rotta, che come già il 22 aprile scorso, dopo lunghi mesi di occupazioni in centinaia di istituti scolastici, hanno voluto testimoniare la necessità di un cammino comune contro sfruttamento, precarietà e devastazione ambientale.
Unione Sindacale di Base