Nessun inceneritore. Né qui, né altrove. USB Puglia aderisce alla manifestazione del 9 settembre 2022
L’Unione Sindacale di Base Puglia segue con preoccupazione l’evolversi della controversa questione inceneritore NewO a Bari. Riteniamo che la costruzione dell’impianto sia un’eventualità da scongiurare assolutamente, per diversi fattori.
In primo luogo per la salute collettiva. La letteratura scientifica testimonia senza possibilità di appello che gli inceneritori, finanche quelli di ultima generazione, non possano essere considerati ad impatto ambientale zero. L’emissione di sostanze inquinanti, nella fattispecie cancerogene, è un vulnus non ancora superato. Come è possibile quindi trovarsi in questa situazione?
A questo proposito vale la pena osservare come la vittoria del ricorso di NewO presso il Consiglio di Stato potesse apparire uno scenario tutt’altro che lontano, nonostante la prima sentenza del Tar cui avevano fatto ricorso Comuni interessati e Comitati di cittadini. La società foggiana infatti poteva contare incredibilmente sul parere favorevole del dipartimento Ambiente della Regione Puglia del 2018.
Il Consorzio Area di Sviluppo Industriale ha fatto il resto, vendendo a NewO il terreno edificabile dove dovrebbe sorgere l’impianto per 800.000 Euro (la valutazione sarebbe di 900.000, ma uno sconto non si rifiuta a nessuno).
Ma a chi serve questo inceneritore? E’ davvero necessario?
Secondo noi assolutamente no!
Certo, non si può non evidenziare il ritardo da parte del Comune di Bari nel raggiungimento degli obiettivi minimi per quel che riguarda la raccolta porta a porta. Secondo i dati pubblicati lo scorso anno il capoluogo pugliese è nelle retrovie della classifica regionale con appena il 37,52% dei rifiuti prodotti sono stati conferiti correttamente (l’obiettivo base è il 50%). Se minimamente dietro questo flop vi è la poca educazione sul tema della cittadinanza, dall’altro manca un serio impegno delle istituzioni locali che non investono sull’ambiente rafforzando l’Amiu, assumendo personale e formandolo, e procedendo alla definitiva conversione dello smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta porta a porta, già attiva con buoni risultati in alcune porzioni del territorio comunale. Ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta.
Vogliamo aggiungere un elemento, che ci diranno sarà frutto della casualità, ma tant’è: l’ubicazione dell’impianto. Dove vogliono farlo? A ridosso della Bari bene (Poggiofranco)? Nei pressi dei quartieri “turistici”, come Torre a Mare o Santo Spirito? Vicino alle zone in via di gentrificazione, dove sorgono come funghi nuovi condomini lussuosi, come Mungivacca o Japigia/Madonnella? No, al San Paolo/Modugno, nella periferia più abbandonata a se stessa. Dove la gente deve già fare i conti con una vita di precarietà e disperazione. Nella zona industriale, casomai i lavoratori e le lavoratrici delle fabbriche dimentichino il loro ruolo di subalterni.
Per queste ragioni aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta dal Comitato ProAmbiente di Bari-Modugno e tutte le altre realtà che si battono per l’ambiente.
Nessun inceneritore. Né al San Paolo, né altrove!
Bari, Agosto 2022
USB Confederazione Regionale della Puglia