Natuzzi, per un pugno di euro. Il 7 ottobre è sciopero!
Il 3 ottobre i rappresentanti di Natuzzi Spa hanno incontrato le delegazioni di Cobas e USB-Lavoro Privato, presso la sede di Confindustria Bari-Bat. L’incontro verteva sull’organizzazione del lavoro, dopo la contrazione degli ordini che Natuzzi denuncia di aver subito negli ultimi mesi.
Pertanto, l’azienda ha proposto:
- La sospensione dell’invio di commesse da parte di Natuzzi Spa ad aziende contoterziste ubicate nel territorio murgiano in particolare a Gravina in Puglia. Tale misura, secondo Cobas-Lp e USB-Lp, porterà alla perdita di non meno di 100 posti di lavoro, a fronte non dell’internalizzazione di tali commesse nei siti di Natuzzi spa, bensì dell’esternalizzazione delle stesse in Romania).
- La riduzione dell’orario giornaliero di lavoro da 8 a 6 ore, per 5 giorni alla settimana. A dirla tutta, la richiesta iniziale dell’azienda era di ridurre l’orario a 6h e lavorare solo 4 giorni a settimana. Tuttavia, non può essere assolutamente considerato un passo avanti la soluzione del quinto giorno lavorativo alla settimana, in quanto l’azienda, nel mentre ipotizzava solo 4 giorni settimanali, non prevedeva un’intera settimana di fermo produttivo, come di fatto si sta verificando attualmente e i fermi produttivi non si escludono certo anche nell’immediato futuro.
In cambio la Natuzzi si è detta disposta a offrire 60 euro al mese ai lavoratori. Questa spesa non peserà tanto sulle sue tasche, ma su quelle dello Stato, considerato che poi chiederà il dovuto ristoro, in virtù del Decreto aiuti bis.
Naturalmente, una proposta di accordo dai contenuti sopra citati Cobas-Lp e USB-Lp l’hanno considerata irricevibile e rigettata al mittente, precisando che se ridurre l’orario di lavoro sia davvero inevitabile, l’azienda non può metterci del suo per infierire sui lavoratori, oltre quello che già costerà loro questo ennesimo ricorso agli ammortizzatori sociali. Infatti, la nuova organizzazione produttiva farà sì che il costo di trasferimento casa-lavoro (andata-ritorno per 5 volte a settimana) resterà invariato, mentre la retribuzione decrescerà sensibilmente e il pugno di euro offerto da Natuzzi è insufficiente anche per chi abita a pochi chilometri dal posto di lavoro, figuriamoci per quei tanti lavoratori residenti a 70-80 Km dagli opifici Natuzzi.
Inoltre, il nuovo orario lavorativo porterà un sicuro beneficio a Natuzzi, ossia: riducendo l’orario di lavoro in modo orizzontale, non pagherà i 30 minuti di pausa retribuita, previsti quando l’orario giornaliero raggiunge 8 ore di lavoro consecutive. Per questo motivo Cobas-Lp e USB-Lp hanno chiesto di ricercare un compromesso equo a riguardo, declinando soluzioni in cui l’azienda ha tutto da guadagnare e i lavoratori tutto da perdere.
Le federazioni del Lavoro Privato Cobas e USB però alla fine hanno preso atto a malincuore che, viceversa, altre organizzazioni sindacali hanno sottoscritto la stessa intesa, rifiutata dal sindacalismo di base. Cobas-Lp e USB-Lp hanno dimostrato ampiamente che sanno assumersi le loro responsabilità quando c’è da farlo, ovviamente rigettando intese che un sindacato degno di questo nome deve rigettare e perseverando l’unico modo per salvaguardare i livelli occupazionali: porre fine al conflitto che Natuzzi da diversi anni ha aperto con i suoi dipendenti e con le comunità territoriali. L’ultimo accordo sindacale sottoscritto alla Natuzzi non va assolutamente verso la pacificazione con i soggetti sociali interessati.
Infatti, come la prenderanno i lavoratori delle aziende contoterziste che resteranno disoccupati nei prossimi giorni?
Quanto smog in più sarà rilasciato durante i vari tragitti appulo-lucani per aver tagliato l’orario di lavoro in modo orizzontale anziché verticale?
Come reagiranno i dipendenti che devono percorrere centinaia di Chilometri al giorno per raggiungere il posto di lavoro e riceveranno lo stesso pugno di Euro offerto ai lavoratori non pendolari?
Per queste ragioni e per sollecitare la stipulazione di un Contratto Collettivo Integrativo Aziendale che ponga fine alle tante ingiustizie e disparità che persistono all’interno di Natuzzi Spa Cobas-Lp e USB-Lp invitano tutti i lavoratori a rialzare la testa e scioperare protestando dinanzi allo stabilimento Natuzzi di via Iazzitiello 47 venerdì 7 ottobre a partire dalle ore 8:30.
USB Lavoro Privato
Cobas Lavoro Privato