Ministero LAVORO - L'Autonomia e la Dignità non sono merce da svendere

Bari -

 

L'AUTONOMIA E LA DIGNITA' NON SONO MERCE DA SVENDERE

   

 

Le riunioni tenutesi in data 9 maggio e 14 maggio c. a., rispettivamente presso la Direzione Regionale e la Direzione Provinciale del Lavoro di Bari, sono state caratterizzate da un episodio quanto mai spiacevole ed imprevisto: la richiesta, da parte di cgil-cisl-uil di trattazione degli argomenti all’ordine del giorno su “tavoli separati rispetto alle OO.SS. autonome” (così recita il testo del verbale dettato dai rappresentanti delle citate sigle).

    Viene da pensare che con l’appellativo “autonome” si sia voluto inconsciamente rimarcare l’indipendenza dell’O.S. R.d.B. rispetto all’amministrazione trattante, autonomia che, francamente, riesce estremamente difficile scorgere nel comportamento che ha caratterizzato invece le suddette OO.SS. nel caso di specie.

    Corre l’obbligo di sottolineare che la “pratica dei tavoli separati”, da tempo non più in uso neppure a livello nazionale, di fatto nega il confronto alla luce del sole che, seppur a volte teso ed aspro, rappresenta uno dei basilari principi di democrazia. A meno che qualcuno preferisce trattare solo con i “fedelissimi” o deve tenere nascosto qualche “scheletro nell’armadio”.

 

     Estremamente preoccupante, inoltre, è la confusione e la sovrapposizione dei ruoli tra Amministrazione e OO.SS. e ciò offre un adeguato spunto di riflessione. Il presupposto da cui si deve partire è che le denunce che negli ultimi tempi abbiamo formulato come RdB erano indirizzate solo all’Amministrazione, in particolare nei confronti del Dirigente della DRL. Prova ne è che gli unici destinatari delle comunicazioni erano i vertici dell’Amministrazione e, per conoscenza, i Lavoratori, non già le OO.SS..

    Ne consegue, logicamente, che la giustificazione che le suddette OO.SS. hanno voluto dare alla decisione di trattare separatamente gli argomenti all’ordine del giorno (“finchè la O.S. R.d.B. non avrà chiarito il proprio comportamento scorretto nei confronti delle OO.SS. confederali”) lascia intendere che i Rappresentanti di queste sigle si sono assunti il compito di “difensori d’ufficio “ del dirigente in un’ottica di “mutuo soccorso”.

    E’ altresì chiaro che, così facendo, si snatura la funzione ed il compito del sindacato e si modificano gli interessi e gli obiettivi di coloro che si dovrebbero rappresentare.

           

     Ma l’aspetto di gran lunga più grave di tutta la vicenda è che lo stesso ruolo e soprattutto l’autonomia della RSU è oggi fortemente minacciata da questo comportamento. La RSU rappresenta il personale tutto, iscritti e non iscritti, e non può (anzi non deve) ridursi ad appendice di questa o quella sigla sindacale.

    Si deve, invece, rimarcare che la richiesta di trattazione su tavoli separati è venuta dai rappresentanti territoriali delle OO.SS. confederali i quali hanno, tra l’altro, prevaricato la volontà di Delegati RSU. Un dato emblematico è che due Componenti RSU non hanno ritenuto di abbandonare il tavolo delle trattative e sono rimasti fino al termine delle rispettive riunionie, dimostrando di essere rappresentanti “pensanti” dei lavoratori e non, come vorrebbero alcuni, “cagnolini al guinzaglio” del sindacalista di turno.

 

     Alla luce di quanto sopra, come RdB, rivolgiamo a tutti i colleghi un accorato appello a tenere alta l’attenzione poiché riteniamo che, in ultima analisi, tali comportamenti si ripercuotono negativamente ed esclusivamente sui diritti e gli interessi dei Lavoratori.

     Vogliamo, infine, sollecitare i Delegati della RSU a riappropriarsi del ruolo che istituzionalmente e contrattualmente è a loro attribuito ed a difendere a denti stretti l’autonomia e la libertà di azione e di pensiero che sono i presupposti per rappresentare degnamente coloro che hanno dato loro fiducia.

                    Bari, 14 maggio 2007  

                                                                     COORDINAMENTO RdB P.I. Puglia - Settore Lavoro