LSU Puglia: la Regione non eroga le risorse ai Comuni per le "integrazioni salariali"

LSU – Regione Puglia:

dove sono i soldi?

 

La Giunta Vendola dopo aver inserito nel “Piano del Lavoro” la possibilità per i Comuni pugliesi di presentare progetti per incrementare le ore dei Lavoratori LSU, non eroga le somme spettanti ai Comuni che a loro volta non “retribuiscono” i Lavoratori.

 

La mancata corresponsione della “maggiorazione dell’orario di lavoro” mette in agitazione i Lavoratori Socialmente Utili della Puglia, che oggi percepiscono scarsi 500 euro mensili, e le loro famiglie.

 

La Regione aveva esteso l’orario di lavoro dei LSU dalle 20 alle 36 ore settimanali, mettendo i Comuni in condizione di offrire maggiori servizi ai cittadini e garantire un “reddito” ai Lavoratori ed alle loro famiglie che vivono una situazione di forte disagio (da oltre quindici anni con un misero sussidio per svolgere lavori Socialmente Utili).

 

Non sappiamo se i “ritardi” nei pagamenti  sono frutto di disservizi burocratici o peggio ancora di “decisioni” politiche legate alla contingenza di cassa.

 

Come Unione Sindacale di Base chiederemo con forza che la Regione “sblocchi” tali risorse che permettono una boccata di ossigeno, seppur piccola, a centinaia di Lavoratori.

 

Ci auguriamo che gli Assessorati competenti, Welfare e Bilancio, adottino nell’immediato le dovute iniziative per erogare le somme spettanti ai Comuni pugliesi che hanno risposto ad un “bando” regionale e che hanno già fatto svolgere ai Lavoratori le ulteriori ore di lavoro.

 

Noi da parte nostra ribadiamo che dopo 15 anni di precarietà

(senza neanche vedersi riconosciuta la “contribuzione” ai fini pensionistici)

e sfruttamento è arrivato il momento di pensare ad un

SERIO piano di stabilizzazione di questi Lavoratori.

Cosi come avvenuto ad inizio anno, su spinta dei Lavoratori e dell'USB, nel Lazio.

 

 

BASTA SUSSIDI!

VOGLIAMO LAVORO!