L'RSU MORIBONDA E IL PROTAGONISMO DEI LAVORATORI
Come previsto, il 15 marzo si è tenuta l’udienza sul controllo a distanza. Come da prassi, il giudice ha chiesto alle parti in causa se avessero trovato un accordo o avessero intenzione di farlo in quella sede.
Come prevedibile, TP ha dimostrato ancora una volta tutto il suo disinteresse ad affrontare la questione nel merito, affannandosi a raccontare al giudice di aver già convocato una riunione (10 marzo), di aver sottoscritto un VERBALE DI INCONTRO con la maggioranza delle RSU (4 SORELLE, ndr) nel quale VIENE CONFERMATA LA POSSIBILITA’ DI CONTINUARE A FARE CONTROLLI INDIVIDUALI DELL’ ATTIVITA’ DEI LAVORATORI, che l’USB è poco rappresentativa per porre il problema....... Insomma una lunga supercazzola, con passaggi particolarmente imbarazzanti, come quello sulle modalità con cui LE RSU ASSENTI HANNO FIRMATO IL VERBALE, PUR NON AVENDO NEANCHE PARTECIPATO ALL’INCONTRO. Di fronte a questa scena, il giudice ha chiaramente inteso l’indisponibilità di TP a trovare un accordo e ha rinviato al 25 Maggio per la discussione e il giudizio.
Dopo mesi di lotta e centinaia di carte prodotte, è ancora e sempre più chiaro che:
• l’azienda sa di avere i nervi scoperti sull’argomento, MA VUOLE AD OGNI COSTO CONTINUARE A FARE I CONTROLLI INDIVIDUALI CHE HA FATTO IN QUESTI 10 ANNI (LETTERE COMPRESE), PERÒ TRAMITE UN ACCORDO CON I SINDACATI CHE LEGITTIMI IL TUTTO;
• l’incontro e il verbale del 10 marzo sono stati una tappa di questo percorso non ancora concluso, come ribadito dalla stessa TP in tribunale;
• le 4 sorelle (che hanno firmato quel verbale e firmeranno qualunque altra cosa l’azienda chiederà loro) sono complici di questo progetto e cercano di ricostruire la loro reputazione millantando di aver ottenuto di escludere la finalità disciplinare dal controllo – #grandevittoria - (come se l’azienda, dopo averti spremuto e controllato per anni in qualunque istante della tua vita lavorativa, decidendo di farti fuori, fosse così ingenua da far riferimento al controllo a distanza effettuato)
Il punto è che il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori NON SI PUÒ FARE INDIVIDUALMENTE, MA SOLO SU BASE AGGREGATA (ART. 57 del CCNL) e lo scopo della vertenza intrapresa da USB è quello di CAMBIARE LE COSE, non di legittimare la situazione esistente con un accordicchio che consenta a TP di continuare a tenere i lavoratori sotto costante pressione e alle 4 sorelle di millantare di averli salvati ancora una volta dalla barbarie!!!!
Ma questo risultato, che vedrebbe applicato per la prima volta il nostro CCNL e costituirebbe un cambiamento concreto nell’attività lavorativa quotidiana di tutti noi, lo potremo raggiungere solo con la consapevolezza dei lavoratori di TP, con il loro protagonismo in questa vertenza. IN ALTRI TERMINI, POTREMO CAMBIARE REALMENTE LE COSE SOLO SE I LAVORATORI FARANNO LA LORO PARTE, INFORMANDOSI E VIGILANDO PER IMPEDIRE AD UNA RSU MORIBONDA E FUORI MANDATO DI FIRMARE L’ENNESIMO ACCORDO CAPESTRO E AMMAZZADIRITTI.
NOI CONTINUEREMO A LOTTARE AL FIANCO DI QUELLE LAVORATRICI E LAVORATORI!
USB TELECOMUNICAZIONI