Licenziamento Cristello, la Corte d’Appello conferma il reintegro del lavoratore. Rigettato il ricorso di Acciaierie d’Italia
La Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, pezione Lavoro, composta dal presidente Franco Morea, dal consigliere Annamaria Lastella e dal consigliere relatore Rossella Di Todaro, ha rigettato il reclamo proposto da Acciaierie d’Italia Spa, confermando la sentenza del Tribunale di Taranto con cui il Giudice del Lavoro aveva accolto il ricorso di Riccardo Cristello contro il licenziamento per giusta causa dell’aprile del 2021.
La vicenda giudiziaria ha preso le mosse nel maggio 2021 quando Riccardo Cristello impugnava dinanzi al Tribunale di Taranto il licenziamento intimatogli dal suo datore di lavoro che allora era ArcelorMittal Italia Spa. Il processo di primo grado si è concluso a luglio con la declaratoria di illegittimità del licenziamento e l’ordine di reintegrazione del dipendente nel suo posto di lavoro, sin da subito.
ArcelorMittal, divenuta Acciaierie d’Italia Spa, decideva però di opporsi e, con il proprio ricorso apriva la fase a cognizione piena del processo. Anche questa fase si concludeva favorevolmente per Riccardo Cristello giacché la sentenza di Giovanni De Palma confermava la assoluta insussistenza del licenziamento disciplinare intimato al lavoratore.
Acciaierie d’Italia Spa ha proposto reclamo ed oggi l’epilogo con la decisione della Corte d’Appello che rigetta il reclamo della società.
La vicenda aveva sollevato clamore mediatico, dal momento che, a motivare il provvedimento disciplinare era stata la condivisione da parte del lavoratore su Facebook di un post che sottolineava le analogie tra la fiction “Svegliati Amore Mio” interpretata da Sabrina Ferilli e la recente storia di Taranto. L’azienda aveva ritenuto tale richiamo una diretta accusa all’attuale gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Ma i giudici hanno sempre escluso ogni riferimento della storia raccontata nella fiction all’impresa che oggi gestisce lo stabilimento.
Piena la soddisfazione del coordinatore provinciale USB Taranto Franco Rizzo, che ha tempestivamente dato supporto al lavoratore licenziato, e dell’avvocato Mario Soggia, che ha curato la tutela legale di Cristello.
“Siamo assolutamente lieti della notizia di questo pomeriggio che riporta serenità nella famiglia Cristello – ha detto Rizzo - dà speranza ai tanti lavoratori ingiustamente licenziati e, per la nostra organizzazione sindacale, rappresenta una conferma del buon lavoro fatto e in corso, sempre al fianco dei lavoratori. Non si verifichi più che un dipendente debba temere anche solo di esprimere un pensiero. Stop a questi squallidi tentativi di controllare anche le opinioni di chi lavora in quella fabbrica”.
Per l’avvocato Soggia “con il dispositivo della sentenza di oggi si chiude il secondo grado della vicenda giudiziaria che aveva prodotto grande preoccupazione e seminato timore tra i lavoratori, andando a minare anche la minima libertà di espressione. Già in primo grado, il giudice aveva chiarito che il post condiviso con grande evidenza non faceva alcun riferimento ad ArcelorMittal. Tiriamo un sospiro di sollievo perché oggi arriva per noi la ulteriore conferma”.
Unione Sindacale di Base