Lavoratrice impiegata pagata da ausiliaria, riconosciuto l’ inquadramento superiore. Rizzo: “Sanitaservice usi le risorse per regolarizzare i dipendenti, non per contenziosi”. Soggia: “Applicato quanto previsto dal Ccnl"

Taranto -

La lavoratrice, dal gennaio del 2019 all’aprile del 2020, pur essendo inquadrata come  ausiliare/pulitore, ha ricoperto mansioni ben diverse, certamente superiori, corrispondenti al profilo dell’impiegato d’ordine, talvolta gestite anche in piena autonomia, ma per il periodo considerato ha continuato ad avere il riconoscimento economico di chi svolge compiti più semplici, tecnico – manuali, quindi meno retribuiti.

La lavoratrice, iscritta all’Unione Sindacale di Base,  ha chiesto che le venisse riconosciuto il diritto all’inquadramento nella categoria superiore B del contratto collettivo Aiop- Personale non Medico, ma la società in house dell’Asl  si è costituita, considerando inammissibile la richiesta e  infondato il ricorso, in quanto, a suo dire, non avrebbe svolto le mansioni dichiarate.
Nel ricorso, presentato dall’avvocato Mario Soggia, ufficio legale dell’Usb, si chiedeva anche il pagamento delle differenze retributive oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi.
La proposta di transazione formulata dal Tribunale del Lavoro, che prevedeva il riconoscimento della qualifica e la compensazione delle spese, accettata dalla ricorrente, è stata invece rifiutata dalla Sanitaservice.
La causa è stata dunque trattata e decisa dopo l’escussione di molti testimoni, tra i quali il primario del reparto di Oncoematologia del Ss Annunziata e l’autore dell’iniziativa delle magliette “Je jesche pacc pe te”.

Quel che rende la vicenda ancora più degna di attenzione è il fatto che la lavoratrice fu sollevata dal suo impegno e dalle turnazioni proprio per dare un considerevole contributo di carattere amministrativo e burocratico per la raccolta dei fondi finalizzati alla realizzazione del reparto di Oncoematologia Pediatrica dedicato a Nadia Toffa che, si ricorderà, con la  sua campagna finalizzata alla vendita delle magliette "je jesche pacce pe te” aveva fatto confluire nelle casse della iniziativa benefica una cospicua somma di denaro. Realizzato l’ambizioso progetto la lavoratrice venne, senza mezzi termini, rispedita in corsia.

Il giudice  che si è così espresso è il dottor Cosimo Magazzino.

Franco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb: “Alla luce di questa sentenza, la Sanitaservice dovrebbe finalmente cambiare atteggiamento e cogliere il nostro ripetuto invito ad azzerare i tantissimi contenziosi che comportano spese spropositate (centinaia di migliaia di euro) e utilizzare invece quelle risorse per regolarizzare coloro che già operano, irrobustire gli stipendi e rinfoltire l’organico; così da un lato si andrebbero a migliorare le condizioni dei lavoratori, e dall’altro certamente si offrirebbe un servizio migliore. Questo è stato, ed è tuttora, oggetto di confronto con l’attuale amministratore unico della società in house, dottor Giuseppe Pulito, che si è dichiarato disponibile a lavorare per abbattere l’alta percentuale di contenziosi in essere”.  

Mario Soggia, Ufficio Legale Usb: “Il Tribunale del Lavoro ha ritenuto indubbia l’applicazione al caso  dell’articolo 15 del Ccnl di settore che appunto prevede, in caso di assegnazione a compiti superiori di un lavoratore, che comunque ha il titolo professionale e che non sta sostituendo un altro lavoratore, l’inquadramento  definitivo nella qualifica corrispondente dopo un determinato periodo. Da qui l’accoglimento del nostro ricorso e quindi il raggiungimento dell’obiettivo”.

USB Taranto