La sicurezza del Porto di Bari non deve essere in vendita!

Lavoratori di Securpol e Sicuritalia in presidio per chiedere l'internalizzazione di un servizio essenziale.

Bari -

Correva l’anno 2019 e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, in controtendenza rispetto alle politiche di internalizzazione regionali e nazionali, decideva di cedere la sua partecipata, la Porti Levante Security, che gestiva un servizio di pubblica utilità vitale e centrale per un porto di frontiera: LA SICUREZZA!

Oggi alle criticità legate alla esternalizzazione si aggiungono le difficili condizioni di lavoro!

Le aziende che gestiscono il servizio si sono sdoppiate, i Lavoratori subiscono disparità di trattamento sia organizzativo che economico, con retribuzioni ridimensionate in linea con un vero e proprio dumping salariale e contrattuale. Tutto questo perché qualcuno ha ritenuto che il servizio (per chi sa quale regola o norma) dovesse passare in mano ai privati ed esternalizzato. Un servizio che ricordiamo essere gestito in house da tutte le altre Autorità.

Così come è bene ricordare che le politiche di esternalizzazioni sono lontane dalle decisioni ed azioni che vengono sostenute dal Governo Regionale della Puglia (internalizzazioni pulizie/portierato, servizio emergenza 118, etc.), dalle numerose Sentenze giudiziarie (TAR, Consiglio di Stato, Giudici del Lavoro) ed anche dal Governo Nazionale che, a marzo 2019 internalizzava gli exLSU assumendoli come ATA o che come la decisione di internalizzare il contact-center INPS da parte dell’Istituto nazionale di previdenza Sociale.

Ma questo non basta: oggi continuiamo ad assistere ad una vera e propria assenza di prospettiva!

Una modalità che ci preoccupa perché scarica sui Lavoratori, che continuano a garantire servizi essenziali per la Collettività, malgrado la cassa integrazione, i turni massacranti, le mancate rotazioni e gli stipendi ridotti.

Per noi, è arrivato il momento di invertire la rotta!

Cambiare direzione in maniera netta rimettendo in discussione il processo di esternalizzazione. Nessuno può sottrarsi, Regione, Ministero, Capitaneria di Porto… Noi continueremo a fare la nostra parte!

Riteniamo che i Lavoratori possano, anzi debbano, avere voce in capitolo sulle scelte aziendali visto che non parliamo di un “baraccone” ma di una società che garantisce servizi in un sistema Portuale importante e che non può più essere gestita alla stregua di una botteguccia privata.