INAIL PUGLIA - Incursione della Direzione Regionale

Bari -

Quanto conta realmente la contrattazione decentrata di sede in Puglia???

E’ un interrogativo che da qualche tempo ci ponevamo ma che oggi trova una sconfortante risposta: poco! Quasi nulla!

 

Andiamo ai fatti: Entro il 30 giugno tutte le sedi hanno proceduto agli incontri per individuare gli obiettivi del sistema premiante e i progetti speciali senza avere contezza delle risorse a ciò destinate. Oggi si scopre che grosso modo saranno quelle dell’anno scorso, che come si sa sono state abbastanza alleggerite.

In Italia alcuni tavoli di contrattazione concordavano l’impegno di attribuire il parametro 1 a tutti i dipendenti anche se su questo punto si decideva, al Tavolo Nazionale, di rinviare ad un momento successivo (sic!) la scelta di applicare i parametri differenziati. Cioè a giochi fatti, a obiettivi raggiunti e senza che il personale possa conoscere OGGI con quale criterio sarà valutato il suo impegno DOMANI. Esattamente come l’anno scorso!

Si trattava di dare un segnale dal territorio, attraverso un impegno simbolico, che non poteva mutare il potere dirigenziale di valutazione del personale. Di fronte a simili sensibilità la nostra O.S. decideva di apporre la firma in calce a questi accordi. Anche presso la sede di Lecce, che appena sei mesi fa sperimentava l’applicazione dei parametri differenziati, dirigenza, Organizzazioni Sindacali ed RSU decidevano di dare un segnale distensivo ai dipendenti di fronte al rischio, per alcuni, di vedersi assottigliare ulteriormente il premio dopo aver dato il proprio pieno contributo.

EBBENE a Lecce il Dirigente, su pressioni della Direzione Regionale Vicaria, ha riconvocato le parti per ritrattare quanto già autonomamente deciso! Con la motivazione che l’argomento in questione non è oggetto di contrattazione sindacale ma esclusivo potere del dirigente. Ricordiamo alla dirigenza che l’anno scorso su tutti i verbali preconfezionati era presente una formula che prevedeva da parte dei

 

 

 

 

sindacati firmatari l’assunzione della comune responsabilità nell’individuazione di criteri generici (l’anno scorso ne abbiamo lette di tutti i colori) su cui si è poi fondata la scelta dei dirigenti. 

Non si capisce perché i singoli dirigenti non affermino, col giusto vigore, la loro autonomia di valutazione anche di fronte alle direttive più o meno riservate che giungono loro circa i criteri da utilizzare per differenziare i dipendenti (assenze per malattia, per diritto allo studio etc. etc.) e non difendano il loro autonomo potere di fronte a chi glielo ha ridotto attraverso l’imposizione delle percentuali di fannulloni, di bravi e di superbravi.

La nostra delegata di Lecce, dopo aver difeso il ruolo dell’autonomia negoziale, di fronte al silenzio più rumoroso possibile dei presenti (o forse degli assenti?) invece di aderire alla modifica del verbale come proposta dalla Direzione si è trovata costretta a ritirare la firma dall’intero accordo mettendo una nota a verbale. L’intervento del Direttore Regionale Vicario che ha condizionato anche l’autonomia delle sigle sindacali (ma se ne sono accorte?) non poteva mirare di certo a correggere un problema giuridico perché in materia contrattuale una clausola che limiti un potere non contrattabile si considera semplicemente come non apposta. Non c’era ovviamente bisogno di un passaggio formale per sancirlo! L’intervento quindi è stato tutto politico ed è questa la ragione per cui si indirizza il presente comunicato all’Ufficio Relazioni Sindacali al fine di valutare se ci siano gli estremi per giudicare tale comportamento come un’illegittima “invasione di campo” nelle competenze del tavolo negoziale nonché del Direttore della Sede che ha però, indiscutibilmente, mancato di fermezza nella difesa del proprio ruolo. Rimaniamo in attesa di altrettanta presa di posizione da parte di quei sindacalisti strenui difensori del ruolo della contrattazione, anche di quella locale, rispetto alla rigorosa applicazione della legge, nell’ottica di un miglioramento (?) delle condizioni dei lavoratori.