Il futuro di AQP e le responsabilità politiche di un’emergenza pilotata

24 gennaio: audizione Prof Lucarelli in Commissione della Regione Puglia.

Bari -

Nel giro di poche settimane la politica istituzionale ha accelerato un dibattito tutto interno a se stessa sul futuro dell’Acquedotto Pugliese. Si tratta di un duplice ritardo: un ritardo sull’agenda imposta dalla burocrazia, dal momento che i termini dell’ennesima proroga di affidamento ad Aqp S.p.a. erano chiaramente noti, portando a tappare buchi con tempi contingentatissimi ed il fiato sul collo del rischio concreto e orribile di una gara di appalto che privatizzi l’Acquedotto più grande di Europa. Ma anche un ritardo, che a questo punto è incolmabile, rispetto alle proprie responsabilità politiche. A 13 anni dal risultato referendario del 2011, non solo possiamo affermare con fermezza che la Regione Puglia abbia arbitrariamente scelto la strada dell’immobilismo, e del mantenimento di un Status-Quo che era evidentemente effimero, ma che più recentemente abbia deciso con un colpo di spugna di cancellare il volere popolare massicciamente e democraticamente espresso dalla popolazione pugliese nel 2011.

La delibera di giunta n.607 del 3 maggio 2023 rappresenta un pericolosissimo viatico che apre definitivamente al modello privatistico con la nascita di una Multiutility. Ed oggi è una spada di damocle sulla testa di qualsiasi soluzione promossa dalle Commissioni del Consiglio Regionale competenti, pure nel caso di mantenimento della forma giuridica “in house”.

Abbiamo chiesto ed ottenuto audizione presso le Commissioni congiunte II e V per esprimere il nostro punto di vista e le nostre perplessità rispetto alla proposta di legge a Firma di Fabiano Amati, Ruggero Mennea ed altri consiglieri che punta al mantenimento dello stato giuridico attuale con il trasferimento di una parte minoritaria delle quote azionarie di AQP ai Comuni pugliesi. Va dato atto che al momento la proposta di legge dei succitati consiglieri è l’unica risposta da parte delle istituzioni ad una dead-line che invece dovrebbe essere motivo di preoccupazione per tutto l’arco istituzionale regionale.

Una risposta che non che non è quello che sarebbe a nostro parere l’orizzonte più auspicabile e che comunque segna una distanza dal sentire profondo del referendum del 2011: la ripubblicizzazione reale dell’acquedotto con sua trasformazione in soggetto che risponde al diritto pubblico.

Abbiamo sottoposto la proposta allo studio del Prof. Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli che ha curato il processo di ripubblicizzazione dell’Acquedotto Napoletano nel 2012 e che partecipando nel 2018 ad un tavolo paritetico tra Regione Puglia e Comitato Pugliese Acqua Bene Comune aveva depositato con quest’ultimo una proposta di delibera regionale volta alla trasformazione di Aqp S.p.a. in consorzio pubblico. Quella proposta per volere istituzionale non è mai stata discussa in Consiglio e lasciata in un cassetto.

Il Prof. Lucarelli ha risposto tempestivamente alla nostra sollecitazione e ha tracciato alcuni punti che a suo e nostro parere potrebbero rappresentare un rischio futuro di infiltrazione dei capitali privati nella nuova società “in house”.

Alcuni di questi punti sembrano aver trovato risposta nelle Commissioni Consigliari, con l’impegno a rendere inalienabili per i Comuni le azioni societarie che potrebbero vedersi erogate.

E qui non possiamo che porre la considerazione più amara. A detta dello stesso Prof. Lucarelli, la proposta di trasformazione di Aqp in consorzio pubblico non sembra oggi più praticabile in virtù di nuovi dispositivi normativi che hanno ridotto ulteriormente gli spazi di manovra prima possibili.

E’ il risultato del ritardo colpevole e volontario della Regione Puglia, che in quella finestra tra il 2018 ed il 2022 ha scelto deliberatamente di non ripubblicizzare l’acquedotto. Così, eccoci oggi a dover, in tempi strettissimi (la proposta di legge in discussione dovrebbe essere portata in Consiglio Regionale entro fine Febbraio), a contemplare un possibile disastro.

Il 24 gennaio il Prof. Lucarelli sarà a Bari per essere audito dalle Commissioni competenti, ed auspichiamo che i suoi interventi sulla proposta di legge in discussione vengano recepiti.

Nota a margine: ci è dispiaciuto molto pendere atto che i sindacati confederali non abbiano voluto intervenire nelle audizioni fino ad oggi, anche perché, seppur insensibili a cosa possa comportare una cambio di assetto societario rispetto alla tutela di un bene comune quale l’acqua, almeno dovrebbero porre domande rispetto a cosa possa comportare per le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici di Aqp, come stiamo facendo noi. Almeno, così ci hanno detto che si fa sindacato.

Audizione di USB alla seduta congiunta commissione II e V Regione Puglia del 10.01.2024
https://sedutecommissionionline.consiglio.puglia.it/play.php?flv=COM_104182_124254_001_20240110