Ex Ilva, giornata storica per Taranto: oltre il 60% dei lavoratori hanno aderito allo sciopero USB. Un segnale forte per governo e ArcelorMittal

Taranto -

Venerdì 29 novembre è stato per Taranto un giorno storico, in cui si sono saldate le lotte del movimento operaio e la volontà di giovani e cittadini di difendere la città dai veleni sparsi a piene mani dall’ex Ilva.

Un corteo combattivo, più di duemila i partecipanti, hanno dato vita a una manifestazione che ha attraversato il centro per concludersi con un comizio e un concerto nel nome dell’ambiente, della salute e del lavoro.

I militanti dell’Unione Sindacale di Base, arrivati da tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato da USB, hanno sfilato con gli studenti di Friday For Future impegnati nel quarto sciopero globale per l’ambiente e con le associazioni di Taranto che combattono per un presente e un futuro senza più veleni. Tutti uniti nel chiedere la chiusura degli impianti nocivi, la liberazione della città dagli avvelenatori e la fine del ricatto agli operai “lavoro contro salute”.

All’alba, centinaia di militanti USB, giovani e cittadini si erano ritrovati davanti ai cancelli dell’ex Ilva per invitare pacificamente gli operai a scioperare. Invito raccolto dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, nonostante ArcelorMittal abbia raddoppiato oggi il numero di comandati portandolo da circa 600 a 1200: la percentuale di scioperanti tra i non comandati ha superato infatti il 60%.

La manifestazione - alla quale hanno partecipato delegazioni di militanti USB delle fabbriche di Torino, Trieste, Bologna, Livorno, Piombino, Pontedera, Terni Frosinone e Napoli, oltre a una delegazione Alitalia, ai braccianti, ai lavoratori della logistica, agli ex LSU e ai lavoratori pubblici - è stata un segnale forte sia al governo che ad ArcelorMittal: nessun accordo è possibile se non ha alla base la chiusura degli impianti inquinanti. 

Tanto meno sono possibili accordi che prevedano licenziamenti e il mantenimento alla guida dello stabilimento della multinazionale indiana.

Chi pensa il contrario, come Cgil Cisl e Uil che hanno scelto ancora una volta di disertare le piazze, non è in sintonia con quanto detto a gran voce da lavoratori, giovani e cittadini a Taranto e ribadito in tutte le città italiane che hanno ospitato le mobilitazioni di Friday For Future. Mobilitazioni alle quali USB ha deciso di assicurare il proprio appoggio e la propria partecipazione attiva come già avvenuto in occasione dello sciopero globale del 27 settembre.

È tempo di un’iniziativa per riportare in mani pubbliche la politica industriale del Paese, come chiesto dall’assemblea operaia tenuta ieri a Taranto dalle rappresentanze operaie delle maggiori fabbriche italiane. Perché coniugare lavoro e ambiente si può e si deve.

 

Unione Sindacale di Base