CALL CENTER e TELECOMUNICAZIONI: E’ ALLARME
L’accordo Network Contacts, di Molfetta, è un precedente negativo per MIGLIAIA di LAVORATORI, prevalentemente giovani … il suo effetto sarà devastante:
chi lavora come precario resterà tale e chi ha un contratto più stabile perderà i diritti acquisiti.
Circa una settimana fa abbiamo potuto leggere sulla stampa la lettera di un lavoratore del call center Network Contacts di Molfetta. Tale lettera è densa di disperazione, in quanto porta alla luce gli effetti dell’accordo, tra la stessa azienda e i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, per evitare gli oltre 300 licenziamenti minacciati. Viene ribadito in quella lettera che nei tre anni di durata dell’accordo, oltre alle già note riduzioni di permessi ROL e ferie, abolizione della maggiorazione spettante per il lavoro svolto nei giorni festivi (ad esempio a Natale e Capodanno), congelamento degli scatti d’anzianità, riduzione del 30% della tredicesima, congelamento dell’Elemento di Garanzia Retributiva, obbligo di due ore di lavoro supplementare a settimana, pagate ognuna con un buono pasto di 2 euro e mezzo, c’è un elemento che tanto l’azienda quanto i citati confederali, si erano ben guardati di spiegare con chiarezza ai lavoratori e alle lavoratrici. Ossia, per quei lavoratori per cui non è previsto il lavoro nei giorni festivi si profila l’obbligo di consumare ferie e/o permessi se vogliono che la loro busta paga non sia decurtata di giorni d’assenza… giustificata! Cioè, il lavoratore pur non dovendo lavorare il giorno di Natale perché l’azienda è chiusa, deve “pagare” l’azienda per questo “regalo” consumando un giorno delle proprie ferie o permessi oppure accettare una decurtazione della giornata dalla mensilità!
Non è una beffa? Ma soprattutto, non è un pericoloso precedente per tutto il settore TLC e non solo?
E…non è una beffa che gli stessi confederali artefici di quest’accordo, che taglia diritti e busta paga, diffondano sui loro canali una nota congiunta in cui si dichiarano preoccupati dell’andamento delle trattative per il rinnovo del Contatto Collettivo Nazionale di Lavoro, trattative che vanno avanti da oltre tre anni?
Non sarà mica che gli effetti di quest’accordo, partito da Molfetta, siano già arrivati a Roma?
Non sarà mica che l’arrendevolezza mostrata in questa vertenza abbia alimentato gli appetiti, non proprio legittimi, delle parti datoriali?
Non sarà che in questo modo si lascerà realizzare il sogno delle imprese di dividere il mondo dei call center da quello delle telecomunicazioni?
La verità è solo una! La concertazione dei confederali ha garantito lauti profitti ai manager ed ora vorrebbe scaricare i costi di insindacabili crisi sulla pelle e le tasche di lavoratori e lavoratrici.
La concertazione ha fallito e pare, anzi, che questo pessimo accordo non sia nemmeno rispettato all’atto pratico ma sia ulteriormente aggravato in tale fase. La Regione Puglia che si è fatta garante di questo accordo anche con cospicui finanziamenti (corsi di formazione ecc) farebbe bene ad intervenire!
Questo settore ha bisogno del protagonismo del Lavoro, di quanti e quante tutti i giorni con passione e dedizione consentono al sistema Paese di vivere la digitalizzazione e i servizi ad essa connessi senza grattacapi, risolvendo di volta in volta le criticità che si presentano.
Noi di USB non lasceremo soli i lavoratori e le lavoratrici della Puglia.
p. USB PUGLIA
S. de Razza
https://www.laltramolfetta.it/content_/news_zoom.asp?id_news=1827