Bisceglie "Casa Divina Provvidenza": Azienda e sindacati "amici" discutono dei Lavoratori... a porte chiuse!!!

Lo scorso 7 giugno presso la CDP di Bisceglie, si è tenuta una riunione tra i sindacati “complici” e l’azienda. Come da copione la Direzione della CDP, con l’assenso e la complicità dei sindacati firmatario dell’accordo del 22 febbraio, hanno negato alla delegazione dell’USB di poter partecipare all’incontro.

 

Come il solito questi signori non vogliono

che si sappia di cosa si discute!

 

Come il solito questi signori vogliono continuare a fare i loro “comodi” sulla pelle dei Lavoratori della Casa Divina Provvidenza.

Noi ovviamente non ci arrendiamo, ne tantomeno ci spaventiamo!

Abbiamo avviato lo STATO di AGITAZIONE e faremo tutto il possibile (anche in sede legale) per ristabilire corrette relazioni per il bene dei Lavoratori.

A chi per farci sedere al “tavolo” ci chiede di sottoscrivere accordi a perdere, rispondiamo che noi NON firmeremo mai niente senza il pieno consenso dei lavoratori.

Noi non vogliamo essere spettatori della “morte” della CDP.

Questo comporterà un grande sacrificio da parte dei lavoratori tutti, ma se saremo tutti uniti le sorti del Don Uva avranno modo di esistere, di migliorare e perché no, meriteremo il giusto rispetto delle Istituzioni.

Un eventuale miglioramento della nostra situazione, porterebbe un grande giovamento sia per i lavoratori che per gli ospiti della casa, che purtroppo stanno subendo le conseguenze di questo evidente conflitto di interessi.

Come tutti sappiamo ad ogni male c’è bisogno di una cura, chi meglio di noi che siamo all’interno può trovare il giusto rimedio.

- Oggi è necessario far sentire la nostra voce disdettando le deleghe a questi sindacati

-  Oggi c'è bisogno di una risposta forte da parte di tutte/i i Lavoratori per rigettare l'accordo truffa e riaprire, da subito, un vero “tavolo” negoziale

-  Oggi la politica locale e regionale deve, con chiarezza, prendere posizione contro lo SMANTELLAMENTO della CDP

 

SALVIAMO la Casa Divina Provvidenza

RIGETTIAMO l'accordo del 22 febbraio

SALVIAMO il nostro Lavoro

MANDIAMO a “casa” chi ci ha svenduto