ASSEMBLEA del 10 Settembre a ROMA - MOZIONE CONCLUSIVA

Bari -

Dalla PUGLIA NOI CI SAREMO

INCONTRO con le diverse espressioni

e realtà conflittuali della Regione

in preparazione della

ASSEMBLEA NAZIONALE

ROMA - 10 Settembre

 

 

Oggi più che mai, dopo la pesantissima manovra economica di Agosto che segue quella di Luglio, è necessario far convergere le lotte sociali nel Paese.

In tal senso, l’Appello lanciato da “ROMA BENE COMUNE” (in allegato) per una ASSEMBLEA NAZIONALE, da tenersi Sabato 10 Settembre a Roma nello spazio dell’ex Deposito ATAC S. Paolo, ci sembra una occasione irrinunciabile alla quale come Delegati/e pugliesi non mancheremo.

I punti di riflessione contenuti nell’Appello ci sembrano estremamente interessanti ed attuali e consentono di avviare un aperto confronto anche a livello territoriale con tutti quei soggetti, sindacali, politici, sociali, che sono disponibili a costruire dal basso iniziative e percorsi condivisi di lotta.

Come USB Puglia ci facciamo promotori per incontrare e mettere insieme le diverse espressioni e realtà conflittuali della Regione con l’obiettivo di contribuire all’Assemblea capitolina con le esperienze e vertenze di una terra con grandi contraddizioni politiche e conflitti sociali in atto.

Ci saremo perché riteniamo non più rinviabile una forte e grande mobilitazione generale contro le scelte e le manovre economiche che scaricano, ancora una volta, la crisi sui Lavoratori (pubblici e privati) e sulle fasce più deboli.

Abbiamo salutato con piacere ed interesse il semplice ma efficace slogan “Connettere le Lotte”, utilizzato per la costituzione della Unione Sindacale di Base, che rappresenta in sintesi un pezzo della “filosofia” che a nostro parere deve sostenere il progetto di unire, facendole “connettere”, vertenze e lotte che il sindacato classico non incontra quasi mai: il precariato sui posti di lavoro, il lavoro nero, gli intermittenti, i movimenti di lotta della casa, dell’università, del reddito, dei migranti, dei beni comuni. In poche parole una visione “nuova” della confederalità sindacale e sociale.

Le stesse proposte riportate sia nell’Appello del 10 settembre di “Roma Bene Comune” e sia in quello di “Dobbiamo fermarli” che sta girando in questi giorni, sottoscritto da tanti lavoratori e cittadini e sostenuto soprattutto da sindacalisti Fiom e USB,  indicano chiaramente vie di uscita dalla crisi diverse ed una vera e propria piattaforma alternativa. Ne citiamo solo i titoli ed alcuni stralci:

 

1.     Non pagare il debito. Colpire a fondo la speculazione finanziaria e il potere bancario;  fermare la voragine degli interessi sul debito con una vera e propria moratoria; nazionalizzare le principali banche; tassazione sui grandi patrimoni e sulle transazioni finanziarie;lotta a fondo contro l’evasione fiscale, a partire dall’eliminazione dei paradisi fiscali, da Montecarlo a San Marino.

2.    Drastico taglio alle spese militari e cessazione di ogni missione di guerra. Dalla Libia all’Afghanistan, tutta la spesa pubblica risparmiata nelle spese militari va rivolta a finanziare l’istruzione pubblica ai vari livelli. Una nuova politica estera che favorisca democrazia e sviluppo civile e sociale.

3.    Giustizia e diritti per tutto il mondo del lavoro. Abolire tutte le leggi sul precariato, riaffermare il contratto a tempo indeterminato e la tutela universale garantita da un contratto nazionale inderogabile; blocco delle delocalizzazioni e dei licenziamenti; drastico taglio ai superstipendi e ai bonus milionari dei manager, alle pensioni d’oro; indicizzazione dei salari; istituzione di un reddito sociale finanziato con una quota della tassa patrimoniale e con la lotta all’evasione fiscale; ricostruzione di un sistema pensionistico pubblico con pensioni adeguate al costo della vita.

4.    I beni comuni per un nuovo modello di sviluppo. Partire dai beni comuni per costruire un diverso modello di sviluppo, ecologicamente compatibile; le principali infrastrutture e i principali beni dovranno essere sottratti al mercato e tornare in mano pubblica, l’acqua,  l’energia, la rete, i servizi e i beni essenziali; piano straordinario di finanziamenti per lo stato sociale e per garantire a tutti i cittadini la casa, la sanità, la pensione, l’istruzione.

5.    Una rivoluzione per la democrazia. Partire dalla lotta a fondo alla corruzione e a tutti i privilegi di casta; tutti i beni provenienti dalla corruzione e dalla malavita dovranno essere incamerati dallo Stato e gestiti socialmente;abbattere drasticamente i costi del sistema politico dal finanziamento ai partiti, agli stipendi dei parlamentari e degli alti burocrati; approvare una Legge sulla democrazia sindacale, in alternativa al modello prefigurato dall’accordo del 28 giugno, che garantisca ai lavoratori il diritto a una libera rappresentanza nei luoghi di lavoro e al voto sui contratti e sugli accordi.

 

Partendo da queste premesse come Esecutivo Regionale USB rivolgiamo un invito a tenere a Bari nei primi giorni di Settembre un incontro regionale per discutere insieme su come procedere, a cominciare dalla partecipazione all’Assemblea Nazionale di Roma del 10 Settembre alla quale sin da ora aderiamo.