ArcelorMittal, Usb: da un lato annuncia la trasformazione tecnologica, dall’altro taglia proprio gli organici tecnologici. Tensione altissima tra lavoratori
Martedì 25 agosto primo confronto nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto relativo al taglio degli organici tecnologici impegnati nei reparti in marcia. ArcelorMittal, attraverso le parole di Francesco Tranquillino (Risorse Umane) e del capoarea Pla/2 ingegnere Cordisco, conferma che si sta procedendo a ridurre gli organici anche per quel che riguarda gli impianti in attività.
A noi dell’USB sembra chiara l’intenzione di ridurre le unità lavorative in ottica ingresso Invitalia. Quello che riportiamo anche al termine del confronto di ieri è in netta contraddizione con le dichiarazioni che vengono veicolate attraverso i video promozionali dell’azienda in cui viene descritta una realtà dorata, assolutamente distante dalla verità. Il Direttore delle Risorse Umane della fabbrica tarantina, Arturo Ferrucci, definisce quello jonico punto strategico in Italia con 8.000 dipendenti.
Se fosse davvero strategico non si andrebbe a tagliare il personale anche nelle aree operative. Lo stesso Ferrucci sostiene: “Sono chiamato ad avere rapporti serrati con i sindacati”. Ci preme evidenziare, per amor del vero, che le relazioni industriali sono pressocchè assenti e le decisioni vengono prese in maniera unilaterale. Ferrucci parla di sicurezza e noi rileviamo la mancanza di interventi di manutenzione; parla di apertura alle scuole, ma noi vediamo un atteggiamento piuttosto chiuso e arrogante.
Di questa realtà, che ai nostri occhi appare diversa, Loris Pascucci, Direttore dello stabilimento tarantino di ArcelorMittal, si dice, sempre nel video, “orgogliosissimo”. Alessandra De Carlo, Direttore Risorse Umane Arcelor Mittal Italia, parla di progetti da realizzare come mettere in sicurezza ciclo attivo e ciclo passivo, sistemare trasporti e magazzini, realizzare l’integrazione tra sistemi informatici e produzione vera e propria. Definisce inoltre l’ acciaio vitale per l’Italia. Tanto, aggiugiamo noi, da non tenere in minima considerazione la situazione in cui si trovano i lavoratori che oggi sono in cassa integrazione e con 800/900 euro al mese devono far fronte ad una serie di impegni economici. Evidentemente complicato da capire per chi guadagna oltre 10.000 euro al mese, come appunto Pascucci e Ferrucci.
Disagi nei rapporti tra lavoratori che vivono male all’interno dello stabilimento, nervi tesi tra dipendenti che sono allo stremo. Con questa atmosfera stride l’immagine di Ferrucci che, per rilassarsi, va in barca a vela. . .
Coordinamento esecutivo USB Taranto