ArcelorMittal, un tavolo deludente che amplifica dubbi e preoccupazioni. Per USB punti fermi l’occupazione e la tutela di salute e ambiente
Si è svolto martedì 12 presso la sede di Confindustria a Roma, l’incontro tra le organizzazioni sindacali a livello nazionale e la dirigenza ArcelorMittal, accompagnata al tavolo dai rappresentanti di Invitalia.
Un incontro del tutto interlocutorio e abbastanza deludente sul piano dei contenuti, con l’azienda che attraverso il suo amministratore delegato ha rappresentato i dati a consuntivo del 2020 accompagnati da una sorta di “linee guida” sul futuro dello stabilimento e per il piano industriale 2021 – 2025
I dati “positivi” su produzione, spedizioni, qualità e la rappresentazione fatta dall’azienda sulla situazione manutentiva e sui dati degli infortuni, stridono pesantemente con la situazione in atto, che vede da una parte costantemente collocati in cassa integrazione quattromila lavoratori e dall’altra una situazione insostenibile dentro lo stabilimento, per quanto riguarda le condizioni di lavoro quotidiane.
ArcelorMittal ha reso evidente ancora una volta tutti dubbi e le contraddizioni in atto, in cui l’unica certezza è un utilizzo perdurante degli ammortizzatori sociali in un quadro di indeterminatezza, rappresentata da un piano lunghissimo di cinque anni basato oggi solo su intenti e dichiarazioni di interventi su cui però la fattibilità è tutta da dimostrare.
USB tiene ferma la sua posizione, pur non sottraendosi ad una trattativa che ieri nei fatti si è aperta e che ci vede messi di fronte davanti ad un soggetto che la nostra organizzazione considera arrogante e poco affidabile a cui però questo Governo ha deciso di garantire risorse economiche e appoggio incondizionato.
La nostra organizzazione rivendica un percorso di massima trasparenza e coinvolgimento. Non è possibile fare alcuna discussione senza aver visto quanto sottoscritto tra azienda e governo.
Al tavolo, come USB, abbiamo posto con forza la necessità di veder garantita la piena occupazione e abbiamo dichiarato apertamente come per USB il tema ambientale rimanga una pregiudiziale su questa trattativa che per noi dovrà necessariamente continuare attraverso tavoli nazionali ed in plenaria.
p. USB Lavoro Privato
Sasha Colautti, Francesco Rizzo