Appalto ex Ilva. Prima l’incidente, poi le ferie forzate, infine il licenziamento. Il nostro ufficio legale ha presentato ricorso contro la decisione aziendale

Taranto -

“Il lavoratore della Fer Plast di Taranto, ditta dell’appalto ex Ilva, è stato licenziato ingiustamente” è quanto dichiara il dirigente sindacale della USB di Taranto Luciano Falvo.
“Nel 2016, è stato vittima di un incidente sul lavoro, all'interno dello stabilimento ex Ilva nel reparto Laf, investito da un carrello elevatore. Da lì, è partito un vero e proprio calvario durato più di un anno e mezzo per recuperare, in minima parte, la funzionalità della gamba. Terminato il percorso di fisioterapia, il lavoratore, pronto a rientrare dopo un lungo stop lavorativo, è stato collocato in cassa integrazione per molto tempo, senza avere la possibilità di ruotare con i colleghi: negli ultimi 5 anni, è infatti rientrato a lavoro, in maniera sporadica, e a lui sono stati assegnati lavori che non poteva compiere, per via della parziale idoneità.  Da qui, le sue segnalazioni relative alle sofferenze fisiche e al disagio, rivolte al capo cantiere. Come risposta, la decisione di farlo tornare a casa, in attesa di una nuova visita; il medico competente ha poi accertato la perdita della idoneità a svolgere le lavorazioni fatte fino a quel momento. Al lavoratore è stata quindi comunicata la possibilità di essere ricollocato all'interno dell'azienda, ma con altre mansioni. In attesa della definizione della vicenda, doveva stare a casa, in ferie. Il 14 maggio scorso, il paradosso: il lavoratore è stato invitato a presentarsi negli uffici della Direzione. Al tavolo, oltre a noi, era presente il rappresentante dell’azienda, che ha proposto due opzioni:  l'assenza ingiustificata dal 15 aprile al 15 maggio, o il  licenziamento per giusta causa.
A quel punto -prosegue Falvo – ho ritenuto di dover sottolineare le incongruenze della vicenda, in quanto il lavoratore era stato obbligato a stare a casa in ferie forzate e aveva finanche chiesto al capo cantiere quando fosse previsto il suo rientro, fatto dimostrato anche dalle PEC dell'avvocato Fabrizio Del Vecchio, ma nonostante tutto il responsabile aziendale non ha voluto sentir ragioni.
D’accordo con il lavoratore, abbiamo deciso non accogliere nessuna delle possibilità prospettate e siamo andati via, chiedendo di rivedere la posizione aziendale.
Purtroppo, nei giorni seguenti il lavoratore ha ricevuto tre lettere, la prima con la richiesta di fornire una motivazione per l’assenza ingiustificata da lavoro, la seconda con la minaccia del licenziamento, la terza con il licenziamento.
Di fronte ad una delle tante tristi storie di lavoratori vittime di abusi da parte di alcune aziende locali tarantine, il nostro ufficio legale rappresentato dall’avvocato Fabrizio Del Vecchio ha impugnato il licenziamento,  ritenendolo illegittimo”.


USB Taranto