Appalto Acciaierie d’Italia, la Iris al capolinea. Fim, Fiom, Uilm e Usb: “Effetto della scellerata gestione dell’acciaieria”

Taranto -

Sembra essere arrivata al capolinea l’esperienza all’interno dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia della storica azienda dell’appalto “Iris” di Torricella, che si occupa di manutenzioni. L’incontro convocato mercoledì nella sede tarantina di Arpal in via Tirrenia, dalla stessa Agenzia regionale politiche attive del lavoro, ha visto tutti i sindacati sulla stessa lunghezza d’onda. Il fronte sindacale unitario infatti rigetta con determinazione il licenziamento collettivo del personale dipendente; si tratta di 70 dipendenti (6 impiegati e 64 operai) che, a settembre prossimo, termineranno il periodo di cassa integrazione straordinaria per andare incontro alla Naspi, non essendoci le condizioni per la ricollocazione presso altre società. La beffa tra l’altro arriva al termine di un lungo periodo di sofferenza per i 70 lavoratori, che da un anno vivono preoccupazioni legate allo stato di incertezza del loro futuro professionale, e che hanno inoltre dovuto attendere diversi mesi anche perché venisse versata la cassa integrazione.

Per Fim, Fiom, Uilm e Usb, la condizione in cui si trova la Iris non è altro che l’effetto della scellerata gestione dell’acciaieria tarantina. La Iris al momento è stata esclusa dall’elenco dei fornitori abituali di Acciaierie d’Italia, e ciò ha determinato la necessità di mettere in liquidazione l’intero compendio aziendale. Questo è lo specchio del fatto che Il mondo dell’appalto è letteralmente schiacciato dai ritardi nel pagamento delle fatture arretrate. Di conseguenza il tessuto imprenditoriale, soprattutto quello locale e monocommittente, come nel caso della Iris, viene annientato da un meccanismo balordo.

Le aziende dell’appalto non possono più fungere da banca cui attingere nel momento in cui c’è bisogno di prestiti, ma necessitano di pagamenti puntuali che possano metterle in condizione di rispettare mensilmente le scadenze, tra cui appunto le retribuzioni dei lavoratori. I sindacati tornano a ribadire la necessità di un intervento efficace da parte del Governo mirato a ristabilire gli equilibri, e ad imporre al privato il rispetto degli impegni assunti.

Hanno preso parte all’incontro per le segreterie: Paolo Panarelli per la Fim Cisl, Ignazio Degiorgio per la Fiom Cgil, Cosimo Amatomaggi per la Uilm e Federico Cefaliello, Emanuele Palmisano, e Aniello Resta per Usb. 

Taranto 07/07/2022