Agglomerato, sicurezza precaria per i lavoratori esposti ad agenti inquinanti ed atmosferici. USB: “Porteremo i documenti in Procura”
USB ha segnalato ai responsabili di area alcune problematiche che riguardano la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’Agglomerato. Centrale la gestione della pausa per il personale normalista in quanto, a causa dei lavori in corso per la costruzione del filtro meros, il pullman non può più condurre i dipendenti vicino al reparto, perché la zona è resa inaccessibile. Per questo, i lavoratori non riescono a fare pausa in maniera idonea.
Dal marcatempo, che segna l’inizio della pausa, al pullman, è necessario percorrere più di 500 metri a piedi su un’area interessata da polveri non controllate ed esposta alle intemperie. Altro tempo perso e nuova esposizione ad agenti inquinanti e atmosferici per ritornare al proprio posto di lavoro. Ciò fa sì che l’ora destinata alla pausa si riduca a meno di 40 minuti.
Nessuna risposta ricevuta da USB che ha portato la questione all’attenzione dei responsabili di area, con l’intento di ottenere il ripristino di condizioni di normalità. Consequenziale il ricorso allo Spesal, che in una prima ispezione non ha coinvolto l’Rls USB e ha fatto prescrizioni puntualmente disattese dai responsabili di area che hanno invece creato una via di camminamento con strisce gialle per terra, non risolvendo nulla. A questo punto c’è stata una nuova ispezione da parte dello Spesal con seguente accordo: i lavoratori non avrebbero più usufruito della pausa pranzo, uscendo un’ora prima dal lavoro fino a ripristino delle condizioni di sicurezza.
Questo è durato solo una settimana, dopodiché è stato ripristinato l’orario lavorativo normale senza alcun intervento decisivo fuorché la realizzazione di un marciapiede sopraelevato. USB non si spiega il mancato rispetto dell’accordo concluso tra azienda, Spesal e sindacato, e riscontra il consueto atteggiamento spocchioso da parte di una gestione che non si preoccupa minimamente delle condizioni di precarietà in cui versano i lavoratori, alle quali non si accenna a porre rimedio con interventi manutentivi mirati.
Sempre nello stesso reparto, i lavoratori dell’Esercizio non vengono dotati di un mezzo, e sono costretti a spostarsi a piedi in altre zone dello stabilimento, lontane km, anche in giornate piovose e di notte. In questo caso, si attende l’ispezione Spesal.
A questo, si aggiungono tentativi svariati di delegittimare il sindacato, nello specifico l’USB, che in questo reparto detiene la maggioranza in termini di rappresentanza.
Il tutto, ovviamente documentato, verrà depositato in Procura nei prossimi giorni.
USB Taranto