Acciaierie d’Italia, tre lavoratori riassunti in due settimane su ordine del giudice ma l'azienda li pone subito in cassa integrazione. Esposto USB
In meno di due settimane un terzo lavoratore ex Ilva in Amministrazione Straordinaria rientra nello stabilimento da dipendente di Acciaierie D'Italia. Questa volta il provvedimento porta la firma del magistrato Giovanni De Palma. Un addetto di laboratorio 59enne torna nel suo reparto di sempre, Laboratorio Ghisa. Ancora una volta il giudice del lavoro di Taranto dà quindi ragione all'ufficio legale USB, nella persona dell'avvocato Mario Soggia, che ha presentato diversi ricorsi contro la graduatoria stilata nel 2018 da ArcelorMittal.
Siamo soddisfatti per questo ennesimo ritorno in fabbrica grazie all'azione legale avviata dalla nostra organizzazione sindacale. Al tempo stesso però, va detto che sono mesi che presentiamo esposti agli organi competenti su atti discriminatori messi in atto nei confronti di tanti lavoratori, i quali semplicemente chiedono il rispetto delle norme di sicurezza, o contro dipendenti che, dopo aver agito legalmente contro la famosa graduatoria. rientrano in fabbrica, ma vengono subito dopo posti in cassa integrazione. Sappiamo che sono in corso indagini in merito.
Siamo all’assurdo, perché parliamo di una società a capitale pubblico, guidata da Franco Bernabè, che non rispetta la normativa in materia e ancor prima la stessa Costituzione, rendendosi complice di atti di discriminazione ai danni di moltissimi lavoratori.
Franco Rizzo
Coordinatore provinciale Unione Sindacale di Base Taranto