Acciaierie d’Italia, tragedia sfiorata in Pla 2: caporeparto finisce su un cumulo di lamiere taglienti. USB: “Lavoratori trattati come carne da macello. Stop a questa gestione sciagurata”
È accaduto intorno alle 20.00 di giovedì 30 settembre nell’area Pla 2, dove era in corso l’attività presso il convogliatore scarti Bertolotti. L’ingegner Pierpaolo Russo, caporeparto della manutenzione meccanica, mentre operava sotto le linee di produzione è scivolato ed è caduto su un cumulo di scarti di lamiere taglienti. Determinante il soccorso fornito dai dipendenti di una ditta dell’appalto presenti al momento dell’infortunio, che si sono trovati di fronte una maschera di sangue. Tempestivo il trasporto in ospedale.
Sul finire di una settimana a dir poco terribile sul piano della sicurezza sul lavoro in Puglia, registriamo un ennesimo infortunio che rivela, se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato fatiscente degli impianti e le condizioni di lavoro assolutamente precarie nello stabilimento jonico. USB Taranto torna ancora una volta a segnalare quanto sia preoccupante il contesto nel quale si opera all’interno della fabbrica.
La corsa alla produzione a tutti i costi, le pressioni subite dai preposti ed il lassismo con cui si affronta la questione della manutenzione, generano situazioni di pericolo che, solo per fortuna, finora non hanno portato a conseguenze tragiche ed irreparabili per la vita dei dipendenti del siderurgico. Va evidenziato che si tratta di un reparto interessato da una ripartenza ed un aumento di ritmi lavorativi e turni.
Questa è la gestione della Morselli e della sua squadra, che mostra “coerenza”, in quanto in nessuno dei siti industriali del gruppo vengono programmati interventi mirati a garantire la sicurezza sul lavoro. Sciagurata, incurante delle assolute priorità, interessata e preoccupata unicamente di fare profitto sulla pelle dei dipendenti che continuano a lavorare in numero esiguo e con strumenti ormai logori. Si sta forse aspettando l’infortunio mortale per invertire la rotta in maniera seria?
Il Governo, che è in partnership con la multinazionale, ha l’obbligo di intervenire per mettere fine a questa gestione.
Coordinamento provinciale USB Taranto