Acciaierie d’Italia, nell’incontro al Mise dipinta una realtà inesistente. Il governo dica chiaramente se è disposto a mettere sul tavolo le questioni vere
È complicato fare un ragionamento serio e vero su Acciaierie d’Italia in un contesto nel quale si cerca di dipingere un quadro della situazione che non esiste, senza peraltro avere documenti tra le mani, come al tavolo di giovedì 23 giugno al Mise, presenti i ministri Giorgetti e Orlando, gli enti locali e una delegazione USB composta da Matteo Bellapianta, Fabio Ceraudo, Sasha Colautti e Franco Rizzo.
Riconosciamo il valore dell’intervento di Franco Bernabè che ha chiarito che il progetto di cui si parla per portare lo stabilimento verso la transizione ecologica e quindi verso un futuro fatto di maggiore produzione ma con più rispetto per l’ambiente, in maggiore sicurezza e con maggiori garanzie per i lavoratori, è lungo e complesso.
Ma cosa pensa di fare il Governo nelle more che tutto accada? Cosa facciamo in questi dieci anni, in attesa che si risolvano i problemi soprattutto di carattere finanziario di cui si sta parlando molto in questa sede?
È impensabile stare semplicemente ad aspettare e tenere metà del personale in cassa integrazione con una retribuzione mensile di 900 euro. È necessario poi preoccuparsi dei 1.600 lavoratori ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, di cui ci si occupa troppo poco.
USB, di fronte ad una ricostruzione dei fatti totalmente slegata dalla realtà, non può che insistere col chiedere la verità sulle intenzioni. Non ha senso continuare a discutere senza mettere sul tavolo le questioni reali. Per l’Unione Sindacale di Base l’alternativa non può che essere la mobilitazione.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell’incontro ha preannunciato la convocazione di un nuovo confronto nel mese di luglio, prima della pausa estiva.
Coordinamento USB Acciaierie d’Italia
USB Lavoro Privato – settore Industria