Acciaierie d’Italia e nuova gestione Pla 2, USB: “Di male in peggio, prescrizioni Aia disattese"
La gestione del reparto Produzione Lamiere dello stabilimento siderurgico di Taranto non è più affidata all’ingegner Cordisco ma il suo staff rimane. Ci aspettavamo un cambio di passo. Cambio di passo che, con l’inegner Del Vecchio e appunto la conferma dello staff nei nomi di Carmelo Impellizzieri, Antonio Talema e Cosimo Spinelli, c’è stato, ma in negativo. Una gestione discutibile con particolare riferimento alla sicurezza. In seguito a numerosi esposti relativi alla gestione delle strutture dei pronto intervento elettrico-meccanico e strumentazione, privati delle figure di riferimento a tutela della sicurezza, oggi consegnano (sulla carta) l’incarico ad un preposto di esercizio, cioè di produzione, con riferimento a tutto il pronto intervento elettrico, al pronto intervento meccanico e al pronto intervento di strumentazione. Questo solo sulla carta, in quanto, nonostante i vari corsi in soli 20 giorni, fatto alquanto anomalo e mai visto, eseguiti in azienda, la gestione resta in capo alle varie strutture meccaniche ed elettriche. Tutto questo, a nostro modesto avviso, al fine di aggirare le prescrizioni fatte dall'ente esterno, che aggiorneremo e solleciteremo al più presto. La normalità sarebbe, come in tutti gli altri reparti, una organizzazione ad hoc in turno per ogni tipologia di pronto intervento, per scongiurare gli infortuni nelle attività delicate che il pronto intervento svolge spesso, laddove il lavoro è lasciato a operai che operano da soli su impianti vetusti, che da anni non sono oggetto di manutenzioni straordinarie. Sembra a questo punto che le sorti economiche dell'azienda dipendano dalla presenza o meno di soli quattro operai che lavorano a rotazione.
Sempre a proposito della sicurezza nel reparto Pla 2, l’USB dopo aver invano chiesto lumi al Capoarea, sempre molto vago al riguardo, si rivolge formalmente all’azienda per avere chiarimenti circa il rispetto di determinate prescrizioni Aia con riferimento alla comunicazione mensile relativa alla concentrazione di alcuni inquinanti. Al sindacato non risulta che i camini siano provvisti di sistemi di monitoraggio, né che sul posto una azienda esterna si occupi di questo. Dalla foto allegata, si evince che il camino del Pla 2 è privo di rilevatori che captino le emissioni, contrariamente a quello che è indicato appunto nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, non rispettata secondo la nostra organizzazione sindacale, per precise responsabilità dell’area. Visto che anche questa richiesta di delucidazioni è caduta nel vuoto, l’USB di Taranto non esiterà a rivolgersi da subito agli enti preposti, ed in particolare all’Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’applicazione del Piano ambientale.
Inoltre, sempre a proposito dei camini, va detto che urge un sopralluogo da parte dell’ente preposto per verificare varie anomalie dei forni, a partire dalla presenza di lane minerali cancerogene, e amianto censito solo nel 2017. Tutte richieste queste già avanzate al reparto, alle quali non è stata data alcuna risposta..
Si continua dunque sulla stessa linea Morselli-Ferrucci, che individua nuovi personaggi ai quali vengono date evidentemente precise disposizioni, disposizioni che invece di migliorare le condizioni di lavoro, in termini di sicurezza ed organizzazione, rendono ancor più complicata una situazione già estremamente precaria.
Coordinamento esecutivo USB Taranto