All' "Opera Don Uva" sono necessari urgenti passi in avanti.

Foggia -

All' "Opera Don Uva" sono necessari urgenti passi in avanti.

Nel 2017 la USB è stata protagonista, assieme alle altre Organizzazioni sindacali presenti in azienda, di diversi momenti di incontro presso il Ministero del Lavoro per discutere, analizzare e permettere, il salvataggio dell’Ente Ecclesiastico "Ancelle della Divina Provvidenza" in amministrazione straordinaria, con la acquisizione dei complessi aziendali di Bisceglie, Foggia e Potenza da parte di "Universo Salute" e la completa salvaguardia dei livelli occupazionali.

Il passaggio si è concretizzato in data 1 ottobre 2017.

Adesso bisogna dare un senso e una organizzazione alla struttura “Opera Don Uva “, senza fare, da parte aziendale, fughe in avanti con iniziative unilaterali, dando motivazioni funzionali alla modifica dell’orario di lavoro per i terapisti della riabilitazione. Questo è un argomento di discussione da inserire in un contesto più articolato che è quello della contrattazione integrativa aziendale. Emanare Ordini di Servizio in cui si pensa di far ricadere la responsabilità della vigilanza di tutti gli ambienti in cui ci sono dei pazienti, unicamente agli Operatori Socio Sanitari è assolutamente sbagliato e inopportuno.

Adesso bisogna ascoltare quei segnali di disagio che arrivano dai lavoratori e dai pazienti. I ritmi di lavoro; i continui cambi turno (senza ordini di servizio) che non permettono di programmare una visita medica, una cena con amici o una serata in famiglia. Gli spostamenti in moduli diversi, da quelli in cui si opera giornalmente, complicano ulteriormente la vita degli Operatori in quanto non si conoscono gli usi e le abitudini dei pazienti ricoverati in quegli ambienti di degenza.

E’ arrivato il tempo, senza ulteriori indugi, di discutere di Organizzazione del Lavoro inteso come l’adozione di modelli organizzativi, reparto per reparto, figura per figura, al fine di sapere chi deve fare cosa, dal Presidente di Universo Salute all’ultimo operatore ; chiediamo l'applicazione di quanto stabilito dal decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa dell'Ente, che consentirebbe ad ogni lavoratore di avere la certezza di cosa fare, sempre in base al ruolo ricoperto in azienda e alla stessa azienda consentirebbe di non brancolare nel buio e di emanare comunicati che non cambino ogni giorno ed al sindacato di avere la certezza di sapere a chi rivolgersi nei singoli reparti.

La nostra preoccupazione sindacale è che la nuova proprietà, nella sua struttura apicale, si stia affidando, purtroppo, agli stessi personaggi che erano presenti nella precedente gestione e che erano stati corresponsabili del fallimento dell’ente "Casa Divina Provvidenza” e che le attuali nomine di direttori di area, di coordinatori di area e coordinatori di attività siano dettate dagli stessi principi che si sono dimostrati fallimentari.

Su tutto questo la USB vuole confrontarsi e prospettare soluzioni condivise con i lavoratori, per ottenere un clima di benessere organizzativo e lavorativo e di assoluta sicurezza sui posti di lavoro, affrontando e decidendo congiuntamente la individuazione della struttura deputata al sistema sicurezza aziendale, con la individuazione delle figure previste dal decreto legislativo 81 del 2008, leggendo e condividendo il documento di valutazione rischi e i protocolli da attivare nel caso di infezioni ed emergenze, come quello accaduto alcuni giorni fa relativamente al caso scabbia.

In tutto questo il sindacato USB c’è e si impegna.